Ma non dovevamo vederci più?
titolo e frase iniziale del brano targato Lucio Battisti.
Cambiano le fattezze ma non i metodi.
Ci riferiamo all’uomo del fare, che con le tante promesse fatte anche in questi giorni ricorda il suo predecessore Toti, diventandone a tutti gli effetti il sosia politico.
Sembra strano che avendo a disposizione, saggi consiglieri vari prometta di riaprire pronto soccorsi, e non sa che per fare ciò ci vogliono risorse che non ci sono si deve assumere personale che non c’è soprattutto medico. Possibile che nessuno dei tanti “preziosi”collaboratori di cui si è contornato non gli spieghi cosa vuol dire organizzare due pronto soccorso?
Se verrò smentito sarò felice ma se ciò non avvenisse mi chiedo potete ancora credere alle panzane da campagna elettorale?
Già che ci sono voglio comunicare a Bucci che la campagna elettorale è finita…..Ora le cose si devono fare…..
Quello che non sorprende è il controcanto che consiglieri eletti nella nostra Provincia fanno alle promesse, dando per scontato, che saranno tutte mantenute.
D’altronde se avevano creduto alla chiusura temporanea del punto nascite ci sta che credano o facciano finta di credere a qualsiasi cosa.
Cambiamo argomento.
Da Ligure dopo aver visto la trasmissione report di domenica mi sono vergognato, sapevo, intuivo che le cose non andavano bene ma che fossero giunte a tali livelli no.
In Liguria le tre principali organizzazioni mafiose esercitano la loro influenza su settori ben determinati ma “il collante del denaro può consentire collaborazioni e convivenze”. È l’allarme lanciato dal colonnello Maurizio Panzironi, capocentro della Direzione investigativa antimafia ligure. La situazione va ben oltre ciò che immaginiamo soprattutto nell’imperiese, e questo dovrebbe farci riflettere….
Vista la mole di lavori ma anche di soldi sottolinea Giacomo Tessore, capo del primo settore appalti della Dia si è ritenuto di approfondire tutta la documentazione contabile e contrattuale delle varie aziende. Ma deve essere uno sforzo che va protratto nel tempo perché i cantieri sono realtà che cambiano continuamente. Abbiamo rilevato alcune criticità che devono essere analizzate”.
Non possiamo più fare finta di niente, perché il malaffare prospera e si nutre dei silenzi, dell’omertà o di chi si volta da un altra parte.Chi sa denunci basta silenzio…Fatelo almeno per le nuove generazioni che hanno il diritto di vivere in una Regione pulita prospera.
Giovanni Falcone non si è mai sentito un eroe, ma solo un uomo dello Stato chiamato a fare il proprio dovere. Contro il mito negativo dell’invincibilità di Cosa nostra diceva: “la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà una fine”.
Il modo giusto per onorare il sacrificio di Falcone e Borsellino è fare tutti il nostro dovere essere cittadini che partecipano si impegnano impedendo al malaffare di vincere, altrimenti ricordare ogni anno le uccisioni di Falcone,Borsellino e tutte le vittime della mafia diventano rappresentazioni di maniera vuote e retoriche.
La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”
Paolo Borsellino.
Roberto Paolino