Pensieri di Natale
In questi giorni i partiti della destra e quelli voltagabbana della sinistra, gli amministratori voltagabbana della Regione, i sindacati della triplice dicono si all’ ampliamento della centrale a carbone purché a norma di legge, o addirittura con normative ancora più severe.
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Ma sanno benissimo, perché glielo continuiamo a ripetere da anni, che si può inquinare, e tanto, anche a norma di legge.
Cosa diranno, per fare un esempio, a tutti i bambini del savonese che rischiano di ammalarsi di asma con una frequenza tripla rispetto a bambini che vivessero nello stesso luogo se lì non ci fosse una centrale a carbone?
E cosa diranno ai bambini che stanno per nascere con il rischio che la loro intelligenza sia inferiore rispetto al previsto, o che diventino incapaci di concentrarsi, o che non siano in grado di relazionarsi con il mondo esterno perchè la loro madre è vissuta vicino ad una centrale a carbone fonte di mercurio ed altri metalli pesanti per 30 anni?
Oppure cosa diranno a quei bambini non ancora nati che, per lo stesso motivo, rischiano di non riuscire neppure a nascere a causa aborto spontaneo per i metalli pesanti che sono passati a loro attraverso il sangue del cordone ombelicale?
E l’ elenco potrebbe essere lunghissimo.
Diranno i partiti politici, gli amministratori della provincia e della regione, i sindacati che hanno deciso che si ammalassero si, certamente, ma a norma di legge (anzi, se possibile al di sotto dei limiti di legge?).
In tal caso la dovrebbero mettere così: cari bambini, adesso vi ammalate di asma tre volte di più di quanto vi ammalereste se non ci fosse la centrale a carbone.
Bene: abbiamo avuto una grande idea: abbatteremo le emissioni della centrale a carbone del 20%, così vi ammalerete il 20% in meno del triplo, che ne dite?
Qualcuno, magari un assessore provinciale aggiungerebbe : perché c’ erano in gioco dei posti di lavoro e tanti bei milioni di euro di investimenti, che c’ importa dell’ inquinamento, dato poi che lo abbiamo anche ridotto? Se c’è stagnazione non c’è lavoro, se c’è l’ ampliamento si crea lavoro.
Allora il bambino malato, probabilmente risponderà: quando avete pensato ai posti di lavoro, avreste dovuto pensare anche a chi viene dopo di voi, a creare posti di lavoro che rispettassero l’ ambiente e la salute dei bambini, visto che questo è possibile, magari con minori profitti per qualcuno, ma è possibile.
Se aveste puntato sulle fonti rinnovabili ed aveste utilizzato temporaneamente il gas naturale, come chiedevano l’ Ordine dei Medici, quello degli Infermieri, tanti biologi, insegnanti, giornalisti, molti sindaci del comprensorio, tanti mamme e papà singolarmente o riuniti in comitati, adesso forse io starei bene, sarei normale.
Immagino la risposta dell’ assessore: ma adesso, grazie a quei posti di lavoro hai una casa, tuo papà fa l’ operaio, e con quei soldi ti può pagare le cure mediche.
Il bambino forse risponderebbe: io vorrei essere normale, sano, intelligente, vorrei poter correre liberamente, senza tosse e affanno, e senza dover prendere medicine per tutta la vita, vorrei riuscire a risolvere i problemi di matematica come fanno gli altri bambini, vorrei riuscire a stare attento alle lezioni a scuola, invece qualcosa dentro la testa mi impedisce di stare fermo e di concentrarmi.
Scommetto che l’ assessore sarebbe capace di rispondere al povero bambino: ma cosa ti lamenti, per un po’ di medicine, anche quelle, le malattie, i ricoveri, gli ospedali aumentano il PIL e creano ricchezza, così magari anche tu potrai entrare in questo mondo del lavoro. Accontentati e vedrai che ce ne sarà per tutti.
Io penso che quei bambini quando saranno grandi, se qualcuno gli racconterà come stanno le cose, ed ormai la presa di coscienza su questi argomenti è un processo irreversibile, andranno a cercare quei signori di cui sopra e non voglio sapere cosa gli faranno, ma non credo che saranno troppo comprensivi.
Poi però verranno anche a cercare chi, pur essendo in disaccordo con quei signori, ha permesso, magari votandoli, che potessero spadroneggiare in questo modo indegno, e chiederanno: perché avete permesso che ci rovinassero la vita?
Paolo Franceschi
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