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PD savonese

SEGRETARI DITTATORI IN CASA LORO, TRAVESTITI DA DEMOCRATICI 

Dopo le denuncia di Monica Giuliano sulla gestione padronale del PD savonese ad opera del segretario Livio Di Tullio (v. La Stampa del 20.03.2011), risulta ormai pacifico quale sia il “modus operandi”, in stile anti-democratico, adottato dai vertici del PD anche in provincia.

 Il Comitato aveva gia’ denunciato agli elettori alassini del centro-sinistra, fin dal 25 febbraio ultimo scorso, la grave carenza di confronto democratico interno, riportando come il direttivo di circolo di Alassio non fosse mai stato convocato nelle maniere consone ad un ente che si definisce Partito Democratico, fin dall’insediamento degli attuali vertici e come furono sistematicamente disattese le numerose richieste di un’ordinata convocazione del direttivo di circolo. Ultimamente il direttivo nemmeno viene piu’ convocato nonostante siamo in prossimita’ delle elezioni amministrative. Lo scopo e’ ovvio, impedire alle voci dissenzienti, quale quella del vice-tesoriere Massimo Bugelli, di esprimere e fare votare liberamente mozioni contrarie alla scellerata politica di alleanze con le destre, chiaramente connotata dall’interesse personale di una frange minoritaria di iscritti, comprenso (ahime!) il segretario Franco Bogliolo, per un posto in lista.

 Il PD savonese e’ dunque gestito da segretari dittatori, travestiti da democratici, che quando si tratta di assumere decisioni importanti per il partito, negano le fondamentali regole democratiche, mettono il bavaglio e denigrano pubblicamente coloro che non sono allineati al loro pensiero unico, asservito a non si sa’ bene chi. Fanno cio’ nella piu’ totale assenza degli organi statutari di garanzia e nell’assordante silenzio dei vertici regionali, che pure sono al corrente delle denuncie pubbliche di deficit di democrazia interna al partito.

 Questi personaggi sono evidentemente incapaci di relazionarsi democraticamente con le altri componenti del partito, e arrecano danni irreparabili al partito. Essi assumendo decisioni autoritarie e prive di confronto democratico, sviliscono la credibilita’ di tutti i militanti agli occhi degli elettori.

 Ci si chiede con quale faccia il PD si possa proporsi nel governo delle amministrazioni pubbliche, in difesa della democrazia e degli interessi degli elettori, quando le persone che piu’ lo rappresentano sono esse stesse per prime incapaci di confrontarsi democraticamente in casa loro ?

 

Tutti noi, elettori compresi, attendiamo risposte vere, con azioni concrete e sanzioni esemplari !

 

Comitato Promotore Lista PD Alassio

 

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