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PATTO DELLA SALUTE – LA REGIONE LIGURIA SI IMPEGNA ???

TUTELARE IL DEA DI II° LIVELLO DEL SANTA CORONA
LA REGIONE LIGURIA SI IMPEGNA???
Il giorno 27 Gennaio il Consiglio regionale della Liguria ha assunto all’unanimità la mozione presentata da Melgrati dove si chiede di tutelare il DEA di II° livello del Santa Corona e l’assetto ospedaliero del Ponente Ligure.
E’ encomiabile l’impegno profuso in tal senso da Melgrati, apprezziamo il fatto che lui ci mette la faccia al contrario di altri, purtroppo non ci convince il modo ed il metodo usato e le sue finalità che si prestano a dubbi e insinuazioni.

 UominiLiberi vuole sgombrare il campo da facili illazioni, non ha nessuna posizione preconcetta, non nasconde secondi scopi e fini, ma solo il diritto di analizzare, fare delle valutazioni, spesso muovere critiche che riteniamo utili con il solo obiettivo di informare i cittadini soprattutto in questa querelle che tratta problemi reali e seri sul futuro assetto sanitario della Provincia. Nessuno ha in mente di far scomparire il DEA di II° livello del Santa Corona, ma vorremmo solo capire quello che ad oggi nessuno spiega, nemmeno Melgrati, come farà a continuare ad esistere col Patto della Salute che modifica in modo significativo i parametri riferite alle strutture oggi esistenti sul territorio e ne limita le preesistenti condizioni.

Il Decreto mette dei paletti, apre ad altre soluzioni quali accorpamenti di strutture che meritano un attento esame scevro da interessi particolari e artificiosi.

In particolare sosteniamo una tesi che vogliamo sia chiara a tutti: nessuno pensi di smantellare il San Paolo che per le valutazioni e le analisi di dati e parametri dovrebbe, anzi, aumentare la sua potenzialità in risposta alla domanda sanitaria del distretto attuale di pertinenza, Savona e Vallebormida.

Ipotizzare impegni per potenziare, incrementare, realizzare nuovi poli sanitari in funzione di una efficiente razionalizzazione sul territorio non può che essere un bene e un valore aggiunto, l’importante e non disperdere risorse economiche, e non contrapporre inutili e sterili campanilismi che crediamo non interessi a nessuno, trattandosi di cure per la salute di tutti noi. Noi vorremmo chiarimenti in merito con molto anticipo dalla Regione e dai politici, quale modalità di confronto intende mettere in atto, quali azioni per l’applicazione di questo Decreto ed invece si intende demandare questo spinoso problema al prossimo Consiglio Regionale che verrà eletto.

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