ANNUNCIATE, ANNUNCIATE….. Qualcosa resterà si potrebbe dire a commento della passerella organizzata dalla fondazione De Mari a beneficio elettorale della giunta Berruti,col pretesto del recupero del palazzo del monte di pietà a sede museale…leggi…i signori che facevano da tappezzerie per l’occasione, hanno pochissimo da rivendicare,sul piano storico della vicenda, e molto di cui fare ammenda. L’attuale Presidente della Fondazione, nonché noto avvocato, 10 anni or sono era fieramente contrario alla vendita di Carisa a Carige, e quindi all’acquisizione del palazzo di via Aonzo.
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Non ricordiamo la posizione del sindaco Berruti, troppo impegnato a curare professionalmente, col suo studio, i grandi patrimoni della provincia. Una cosa e’ certa: la battaglia di allora, portò in dote un palazzo, che sarà sede di un grande museo: la vastità dei locali gli permetterebbe anche di divenire la sede “storica” della fondazione: proposta bocciata senza appello e senza motivazioni: il c.d.a. dell’ente ha preferito acquistare da un privato un bell’appartamento in corso Italia 5, adducendo una presunta scomodità dei locali del centro museale. Un piccolo e sgradevole episodio fece seguito al primo trasloco degli uffici della fondazione (da via Aonzo a corso Italia 10,in affitto della banca): approfittando di un cantiere aperto su palazzo Gavotti, i soliti ignoti penetrarono nel’adiacente monte di pietà e razziarono oltre 100 ceramiche preziosissime, ancora imballate dopo una esposizione pubblica. Furto su commissione, ruberia teleguidata dall’interno? Nessuno ne seppe più niente! E se qualcuno volesse fare un piccolo conto del passivo, economico e culturale, connesso a questi 10 anni di inerzia,dovrebbe sommare a quel valore, anche le spese inutili di affitto e di acquisto per la sede, nonché il mancato impiego delle somme che Carige ha accantonato per il recupero. Come dire, va bene l’effetto annuncio, ma anche una buona dose di autocritica in tante “code di paglia” che stanno agitandosi in maniera del tutto sconveniente. |