Candidarmi al Consiglio ed alla Presidenza di un Ente pubblico come Opere Sociali di Savona, un Ente amministrato bene, secondo quanto viene percepito in città, non significa voler stravolgere l’operato del Consiglio in carica ma, partendo dall’esperienza passata, portare nell’Ente una nuova visione dei problemi migliorando l’attuale situazione, nel limite del possibile, cercando cioè di essere promotori di una politica più attiva per far crescere l’Ente mettendo mano, una volta per tutte, a quelle criticità che oggi rappresentano un peso ma che devono diventare occasione di investimenti che non possono che rivelarsi crescita sia d’immagine che economica.
Il mio riferimento principale è costituito dalla Frazione del Santuario che, se pubblicizzata in modo adeguato, potrebbe rappresentare una delle mete più frequentate del Turismo Religioso.
E qui dobbiamo constatare l’amara realtà dell’assenza totale di un punto di ristoro, mentre l’Ente Opere Sociali è proprietaria dei locali ove prestava con grande successo “La Locanda del Santuario”.
Questo edificio, bellissimo e ricco di storia a mio avviso non può, come adesso, essere un cumulo di pietre ma deve essere messo nelle condizioni di poter rappresentare il fiore all’occhiello della Frazione Santuario con ricavi economici ed un positivo effetto sull’attività lavorativa.
Un altro esempio è rappresentato dal fabbricato sito in Via Nizza, proprio di fronte alla Concessionaria Fiat, della quale è titolare l’attuale Presidente Giovanni De Filippi.
Questo edificio è da molti anni abbandonato a sé stesso ed è inserito in un lotto di grandi dimensioni che separa la Via Aurelia dal mare.
Questi spazi non possono e non devono essere utilizzati solo come parcheggio dei bagni privati, sui quali si affacciano, ma devono essere oggetto di una ristrutturazione che arricchirebbe l’Ente con alloggi di vero pregio, soprattutto in considerazione della loro posizione.
Questi argomenti, appena accennati, sono un granello di sabbia nel mare della proprietà Immobiliare dell’Ente Opere Sociali, ma dimostrano che molto deve essere ancora fatto e per questo occorrono idee nuove.
Carlo Frumento