Onnipotenza

Scajola e la sindrome di onnipotenza
Le dimissioni di Scajola dopo il presunto (tutto è presunto fino a sentenza definitiva) meritano due riflessioni. La prima legata alle dichiarazioni dell’ex ministro “…forse qualcuno ha pagato la mia casa…” che lasciano almeno stupefatti. Come sia possibile non essere certi che più di tre miliardi delle vecchie lire non siano usciti dalle proprie tasche è proprio difficile da comprendere, soprattutto da parte di chi è abituato a contare gli spiccioli per comprarsi il pane quotidiano.

La seconda, consequenziale alla prima, che forse tutti i magistrati “comunisti” che biecamente e spietatamente cercano di colpire gli uomini vicini a Berlusconi tanto sprovveduti non sono e qualche volta magari ci beccano… La speranza è che vadano avanti, nell’assoluto rispetto delle leggi e delle libertà personali, anche dopo li “sacrificio” del ministro. Sicuramente inquietanti sono invece le reazioni del premier secondo il quale in Italia c’è troppa libertà di stampa e quelle dei leader del centrodestra savonese per i quali “ingiustizia è stata fatta”. Verrebbe anche da chiedersi cosa pensano i leghisti da sempre ammantati di verginità e in Liguria chiaramente da Scajola sapientemente diretti… Ma tante sono le domande che nascono da una storia simile, tante da perderci il conto e da rafforzare l’ormai consolidata certezza di una sindrome di onnipotenza che porta i politici a pensare a se’ stessi costruendo imperi, piccoli regni o gabbiotti da portinai con il potere loro consegnato dagli “ignari” elettori. Viene da pensare a De Gasperi con le sue toppe sui pantaloni, ad Aldo Moro, a Segni e Berlinguer, lo stesso Almirante e tutti i poveracci che come loro guardavano al Paese magari sbagliando ma senza nascondere in soffitta cofanate piene d’oro. Il dopo Tangentopoli è stato devastante a tutti i livelli, consegnando le chiavi del potere a una politica mediatica e aziendale. Niente idee, nessun ideale, solo profitto e chiacchiere in televisione. E’ tempo che la caduta degli dei inizi e le persone di tutti i giorni imparino a conoscere il grande potere decisionale che consegna loro la democrazia. Se solo quel quasi 50% che non vota ne prendesse coscienza…
Falco Savonese

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