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Non piu ”mens sana in corpore sano”

La pandemia ha creato dei grossi problemi anche nel campo dello sport professionistico e dilettantistico. Si sono bloccate le gare ed i campionati, ma sono state chiuse anche le palestre. Quindi, di conseguenza anche la medicina dello sport ha subito conseguenze. Le autorità che ci governano hanno legiferato in modo confuso creando caos!

In qualità di medico sportivo e specialista in medicina dello sport posso riferire che gli atleti professionisti trovati positivi al virus, dopo la quarantena e dopo il ricontrollo al tampone risultato negativo, sono costretti a sottoporsi ad una serie di esami e controlli veramente consistente. È proibito sottoporre l’atleta alla spirometria. Per poter accedere alle palestre dove si insegna danza nelle varie tipologie di ballo, bisogna riuscire ad ottenere una idoneità alla pratica agonistica, non basta ’idoneità non agonistica ovvero ludico-sportiva.

In tal modo molte persone di una “certa età” che naturalmente non sono più in grado di superare la visita di idoneità agonistica che prevede un ecg a riposo ed un altro elettrocardiogramma dopo uno sforzo che dura tre minuti nei quali l’atleta deve salire e scendere da un gradino alto mezzo metro, sono state escluse e non possono accedere alla palestra se non hanno ottenuto l’idoneità agonistica.

Pertanto problemi su problemi, e sostanzialmente norme non condivisibili ed abbastanza illogiche ma soprattutto tiranniche. Danni per i proprietari di palestre e centri sportivi, negazione per chi non è un vero atleta alla sana attività sportiva, quindi insorgenza di depressione reattiva, ed anche complicazioni per il medico sportivo e specialista in medicina sportiva che deve negare l’idoneità.

Non più “mens sana in corpore sano” !!!

Dott. Renato Giusto

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