COMUNE DI SAVONA NOMINE OPERE SOCIALI IL SINDACO SOTTO SCACCO, SPERIAMO NON SIA SCACCO MATTO I fatti e misfatti che si susseguono in questi giorni meritano un’attenta analisi e una riflessione che sgombri il campo da facili strumentalizzazioni, perché se fosse vero quello che si sente sussurrare in giro per Savona diventerebbe l’ennesima barzelletta sulla politica locale. Cosa può essersi verificato per creare un cosi forte disappunto tra le forze politiche di maggioranza che timidamente si ribellano al metodo seguito dal Sindaco Berruti per queste discusse nomine in Opere Sociali N.S. di Misericordia di Savona. Il primo ragionamento logico che viene in mente è,.. |
non essendo remunerati questi incarichi, il Sindaco Berruti, quasi alla fine del suo mandato, ha voluto introdurre una cosa che non aveva mai fatto, cioè una discontinuità col vecchio modo di interpretare ed operare le scelte politiche, e fin qui si può solo elogiare, lungi da pensare che sia una finta tattica avendo maturato si dice, l’intenzione di nominare un nuovo Consiglio di Amministrazione nella S.p.A. Opere Sociale Servizi partecipata a maggioranza da Opere Sociali con le capofila savonesi del mondo Cooperativo. Vogliamo solo farvi notare l’arguzia dei politici che, nel mentre si vogliono chiudere o vendere le società partecipate e non erogare emolumenti ai nominati, si creano “sub società “ private che prevedono erogazione di lauti emolumenti come in questo specifico caso. Come si comporterà in questo specifico caso il Sindaco Berruti? Si atterrà come sempre è avvenuto ad una equa spartizione di prebende politiche per tacitare i facinorosi e altezzosi compagni di viaggio in Comune, oppure anche in questo caso si rivolgerà all’imprenditoria locale? Bell’enigma da sciogliere ? Ma tanti sono i dubbi che sussistono nello specifico di queste nomine. L’avviso di bando del Comune indica i requisiti necessari per dare la possibilità ai cittadini di avanzare, con apposita domanda scritta e autenticata con allegato il curriculum, la propria candidatura a Presidente o membro del Consiglio per essere valutati e presi in considerazione per la loro eventuale nomina da parte del Sindaco. Indichiamo i punti salienti contenuti nel bando: Punto 5 – Le candidature devono essere presentate al Comune “entro “ il termine stabilito. Le candidature pervenute “oltre“ tale termine non verranno prese in considerazione. Punto 6 – Non saranno altresì presi in considerazione le proposte di candidature non debitamente sottoscritte e le proposte corredate da documentazione non corrispondente alle prescrizioni di cui ai superiori punti 2 e 3. (si riferiscono ad altri requisiti) E qui che si annidano i forti dubbi e il chiacchiericcio di questi giorni, ossia: sono molti quelli a cui non appare verosimile che l’imprenditore Giovanni De Filippi e gli altri Consiglieri, nel pieno solleone del mese di Luglio (pubblicazione del bando) siano andati in Comune a sottoscrivere la propria candidatura, condizioni imprescindibili per essere presi in considerazione. Oltretutto pare che il Sindaco avesse dovuto prorogare e riaprire il bando in quanto al termine della prima scadenza non erano pervenute domande (o, non in numero sufficiente). E in questo specifico frangente che i nominati, si presume, siano stati sollecitati (da chi?) a presentare la richiesta in Comune. Se cosi è stato, chi aveva interesse? Qualcuno aveva già deciso tutto? Ma se era stato (sempreché abbia un fondamento la ricostruzione di quanto accaduto), a quanto sembra, già tutto deciso, come si spiega che il Sindaco ha dovuto essere sollecitato ad effettuare urgentemente le nomine dalla Regione (che altrimenti avrebbe potuto commissariato l’Ente ). C’ è il dubbio che qualcosa non fili per il verso giusto. Non sembra strano anche a Voi? Arrivati a questo punto per non tirare conclusioni solo per polemica, speriamo che le opposizioni non si accontentino più (finalmente) di prendere sempre solo atto di quello che accade in Comune e inizino con proprie interpellanze a volere chiarimenti in merito a questa vicenda. Magari Berruti prende tutti in contropiede e sbatte le domande dei candidati alle Opere Sociali sul muso alle opposizioni e ai sempre malpensanti savonesi, dimostrando che tutto si è svolto nel modo più limpido senza sotterfugi di sorta e nel rispetto delle norme e mette fine a questa querelle. Infatti è impensabile pensare che il nostro “bocconiano” sindaco possa essere scivolato nello specifico sulla classica buccia di banana, perché se cosi fosse il susseguirsi degli eventi che possono succedere proprio non riusciamo ad immaginarlo. LEGGI GLI ALTRI ARTICOLI SU OPERE SOCIALI
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