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Nel pd savonese rassegnato e stanco affiora un segnale di vita dal duo Di Tullio-Giacobbe

Livio Di Tullio e Anna Giacobbe

Il Pd a livello nazionale non sta bene, ma quello savonese sta molto peggio. Ha una segreteria praticamente inesistente.
Il partito, dopo essere stato costretto ad appoggiare un candidato sindaco della Curia perché non aveva come alternativa un candidato valido, ora rimane in una maggioranza abborracciata (uso questo termine tanto caro ad un mio amico geologo) senza neppure avere il coraggio di ribellarsi, chissà fino a quando.
E pensare che nell’elezione precedente il Pd una candidata valida l’aveva, Cristina Battaglia, che perse le elezioni solo perchè il Pd, durante la campagna elettorale le aveva affiancato precedenti amministratori ormai invisi da tutti i cittadini.
Fa rabbia vedere un Pd così rassegnato e rinunciatario, non un comunicato stampa, una critica costruttiva alla giunta Russo, i suoi consiglieri completamente silenti durante le sedute del Consiglio comunale con solo qualche eccezione della capogruppo Gemelli e del consigliere Pastorelli.
Unico segnale positivo, per ora ancora debole ma che sta affiorando prepotentemente nell’ambiente politico, è l’iniziativa del duo Di Tullio-Giacobbe che, insieme ad altri, si sono riuniti per provare a rilanciare il partito e soprattutto togliere un po’ di potere al mondo cattolico savonese che sempre più influenzare la giunta Russo.
E l’unica, forse l’ultima, speranza per far risorgere il pd savonese

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