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Naufragio della Costa Concordia

Giganti del mare o barche a vela?
Il drammatico naufragio della Costa Concordia e le lacrime dell’amministratore delegato Foschi devono far riflettere su alcuni punti:
1) Se il comandante è il responsabile del disastro e se  ha addirittura abbandonato la nave, quantomeno Costa Crociere sembrerebbe piuttosto incauta nella scelta delle persone a cui affida le sue navi e, soprattutto la vita dei passeggeri e dell’equipaggio.
2) Se la Concordia era già  passata vicino al Giglio lo scorso 10 agosto, significa che, almeno allora, la compagnia aveva accettato, per farsi pubblicità , di correre lo stesso rischio(l’errore umano, purtroppo è imprevedibile…)
3) D’altro canto la compagnia è solita correre rischi ( e soprattutto farli correre agli altri ), ne sono un esempio lampante la scelta di attraversare il canale di Venezia e la scelta del porto di Savona, un piccolo specchio d’acqua, nel centro cittadino, con un accesso angusto a pochi metri da riva e dallo scoglio della Margonara, dove vengono stipate anche 4 navi di tale stazza!
4) Forse i comandanti, costretti sempre a manovrare in situazioni limite, si convincono di poter osare sempre di più, ma si sa che chi detta legge è l’ armatore…
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