Non vogliamo entrare nella diatriba Scaramuzza – Articolo Uno. Ognuno è antifascista a modo suo.
Vogliamo invece rivolgerci alla Soprintendenza perché pare evidente che taluni, in nome di superiori valori e ideali, non rispettino nemmeno la sacralità (seppur disastrata) di un luogo di grande rilevanza storica per la nostra città.
Niente da obiettare sulla bellezza e il contenuto del murales ma nei beni sottoposti a vincoli delle Belle Arti non si può piantare nemmeno un chiodo senza il permesso degli uffici preposti.
A proposito, la soprintendenza potrebbe dare un‘occhiata anche ai lavori di recupero del sagrato del San Giacomo per controllare se sono stati rispettati i vincoli.
Speriamo che si intervenga nella maniera opportuna.
Il Sindaco e l’assessore sono al corrente della situazione?
Prenderanno provvedimenti adeguati indipendentemente da valutazioni politico/elettorali?
E’ lecito che un bene di proprietà comunale si possa “affrescare” così liberamente. Chi ha dato loro il permesso?
La zona vincolata è quella contornata dai pallini e il locale dell’Artisi e quello contornato di rosso