Monitoraggio rii della città di Savona

Monitoraggio rii della città di Savona
“Durante le emergenze vi è la necessità di controllare il territorio che, durante l’allerta rossa verrà suddiviso in 22 zone”, ha dichiarato Igor Aloi, comandante della polizia municipale di Savona, durante la presentazione del progetto di monitoraggio dei rii e dei corsi d’acqua della città di Savona, “e le singole zone verranno mappate con sopralluoghi anche a causa della mancanza di pluviometri. 

L’operatore presente fisicamente avrà con sé una carta e redigerà un piccolo verbale.

Questo è un sistema semplice e l’operatore sarà in grado di verificare il reale rischio di ostruzione e, se necessario, far intervenire le squadre per eliminare il pericolo. Vi è inoltre un sopralluogo di operatori esperti e ci sarà la verifica delle condizioni. Il lavoro costa fatica e la protezione civile deve cercare, nel possibile, di limitare i danni con professionalità. Il territorio, come ha già detto in precedenza, è già stato mappato in 22 punti di osservazione e appena scatta l’allerta rossa il protocollo standard è già pronto. I punti sono stati scelti in base ai problemi segnalati negli scorsi anni ed alcuni di questi sono: il Rio Molinero, il Rio Galletto, il Rio San Cristoforo, il Rio Quattro Stagioni, il Rio Repossero ed il Rio Bricco. Per ciò che concerne la pulizia, è stato dato incarico di pulire i rii ed in caso di emergenza innanzi tutto si verifica se si può intervenire senza pericolo per le persone, successivamente ci sarà lo sgombero con l’allontanamento di persone e mezzi. Questa è un’attività fatta sul momento e vi è inoltre un presidio dell’ANA (Associazione Nazionale Alpini) in caso di allerta rossa. Nella nostra centrale operativa, che in caso d’emergenza si trasforma in centrale operativa comunale, ci saranno membri dell’ANA, della protezione civile e l’ingegnere comunale. Purtroppo, come ho già sottolineato prima, non abbiamo a nostra disposizione pluviometri, che consentirebbero di registrare la percentuale di pioggia, ma crediamo che questo non sia un parametro sufficiente per valutare i danni. La mappatura, che è già stata fatta, è durata circa 4/5 mesi e crediamo che questo sistema, che è più difficile di quello precedente, sia però più efficace. Questo protocollo si attua solamente con allerta rossa, mentre con l’allerta gialla e arancione vi sarà solamente un monitoraggio”.

Dello stesso avviso l’assessore alla protezione civile Maurizio Scaramuzza, che ha evidenziato così la sua soddisfazione: ”La prima cosa che ho fatto da assessore alla protezione civile è stata quella di visitare la centrale operativa della polizia municipale ed ho potuto notare come fosse ben organizzata e coordinata. Il territorio ed il monitoraggio sono sicuri e saremo sempre presenti sul territorio in caso di necessità. Come è già stato detto mancano i pluviometri, però il controllo del territorio fatto di persona è più sicuro”.

SELENA BORGNA

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