Marco Preve risponde al Presidente dell’Ordine dei Giornalisti

MARCO PREVE RISPONDE
AD UNA COMUNICAZIONE  DEL PRESIDENTE DEGLI ORDINI DEI GIORNALISTI

Dall’Ordine dei Giornalisti della Liguria ricevo…

Caro collega,

In virtù di un accordo con il Circolo Unificato dell’Esercito di via San Vincenzo 68n, tutti gli iscritti all’Ordine dei Giornalisti della Liguria esibendo la tessera ordinistica potranno accedere ai locali del Circolo stesso e usufruire del servizio ristorante in funzione dalle ore 12 alle 14.30 e del servizio bar in funzione dalle ore 8 alle 18.

Inoltre, è possibile da parte degli stessi iscritti all’Ordine associarsi al Circolo Unificato dell’Esercito usufruendo di tutti i servizi: la quota annuale di associazione è di 120 euro.

Ti saluto cordialmente

Il Presidente

Filippo Paganini

La mia risposta

Caro Presidente,

nel ricevere la comunicazione riguardante la convenzione con l’esercito, oggi la mia prima reazione è stata quella di mandare una mail ridanciana sul tipo “Credere, obbedire, combattere e mangiare”, poi però il mio discutibile sense of humour è venuto meno e per quanto clamorosa sia la notizia, ho riflettuto. E sono giunto a queste conclusioni:

1) in un periodo in cui la nostra categoria fa giustamente le pulci a tutti gli sprechi di caste e castine pubbliche, sinceramente mi pare assai inopportuno stringere alleanze commerciali con soggetti istituzionali che potrebbero un domani diventare oggetto di articoli o servizi di cronaca.

2) in un periodo in cui è acceso e non solo ideologico in Italia il dibattitto sulle spese per armamenti trovo di assoluto cattivo gusto che l’Ordine diventi mediatore tra l’esercito e i giornalisti per poter entrare a far parte di un Circolo militare esclusivo. Naturalmente è invece un diritto del singolo giornalista iscriversi al circolo ufficiali o al golf club se riterrà di farlo e sempre che non ciò non rappresenti un conflitto di interessi.

Personalmente trovo che sia un gravissimo scivolone per l’immagine di una categoria che di tutto avrebbe bisogno oggi tranne che sedersi al tavolo dei poteri forti, per di più armati. Se credete che l’iscrizione al circolo dell’esercito alla cifra di 120 euro l’anno sia una valida strategia per ottenere consenso presso i giovani precari che l’Ordine già lo considerano un club per pochi privilegiati in guanti bianchi, penso che abbiate preso un colossale abbaglio.

La mia è una richiesta formale di rivedere questa scelta e annullarla.

un saluto

Marco Preve

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