Il rimanere per lungo tempo rinchiusi in casa, con contatti sociali virtuali e al minimo quelli reali, accentua la fragilità dell’individuo che rischia il lavaggio del cervello tramite i media dove esiste solo un’informazione sensazionalista sulla pandemia, spesso senza nessun avallo scientifico; informazione che trascura notizie altrettanto importanti: guerra in Siria, rivolte carcerarie, violenze nei cpr ecc.
Le vittime di questa “lobotomizzazione” sono convinte che il personale sanitario sia costituito da eroi in prima linea in questa che definiscono guerra, noi pensiamo che, se si usa la parola guerra, queste persone siano carne da macello di uno stato che non ha garantito loro il minimo necessario per tutelare la loro salute, come siamo tutti noi vittime di un sistema che ha ridotto la sanità pubblica ad aziende regionali, dove il profitto ha sostituito il servizio trasformando i cittadini in utenti e dove il manager di turno, iper stipendiato, riceve annualmente dei consistenti premi in denaro se riesce a migliorare il bilancio, miglioramenti ottenuti con tagli al personale e ai servizi.
Per questo motivo invitiamo a non cadere nell’ipocrita e pietosa trappola delle donazioni agli ospedali o altri enti. Con le tasse che paghiamo manteniamo anche la sanità e se mandiamo loro altro denaro questo verrà gestito dai manager di cui sopra.
La solidarietà si manifesta concretamente e non necessariamente col denaro, lasciamolo usare ai facoltosi che con le loro donazioni pensano di lavarsi la coscienza e di rifarsi un’immagine.
Ai “lobotomizzati” viene creato il nemico verso cui indirizzare la loro frustrazione, pochi giorni fa erano i runners, poi gli ostinati della spesa giornaliera e fra poco coloro che gireranno a volto scoperto, colpevoli di essere gli untori del momento.
Uno scenario orwelliano che lascerà sicuramente il segno nel futuro prossimo dove saranno contrastate, col plauso di molti, le contestazioni di piazza e ogni manifestazione che non sia indetta e manovrata dal sistema.
Potrà cambiare il mondo della scuola, con le lezioni in internet avranno la possibilità di ridurre drasticamente il numero degli insegnanti e diverranno inutili le strutture scolastiche come oggi le vediamo (dagli edifici all’arredamento e tutto il personale non docente).
Cambierà il mondo del lavoro, il lavoro telematico sarà molto più diffuso, senza contare che le condizioni lavorative e salariali peggioreranno per far fronte alla crisi economica che seguirà a questo periodo.
Starà a noi, solamente a noi fare RESISTENZA, lottare con rischi che, sicuramente, saranno maggiori di quelli odierni per cercare di mantenere ciò che abbiamo e sarà nostro dovere informare, discutere e coinvolgere le persone in questa lotta per non perdere la dignità di uomini liberi, liberi pensatori.
Questo deve essere oggi il nostro 25 Aprile,
la Libertà conquistata 75 anni fa deve essere, una volta di più, onorata e difesa
Coordinamento Antifascista Savona