MANETTE AGLI EVASORI

MANETTE AGLI EVASORI
 
Tra i provvedimenti all’esame del Governo pare si vogliano richiamare le norme c.d. “manette agli evasori”.
Rimane da chiarire se le manette saranno messe al momento dell’accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate od alla fine del percorso del contenzioso tributario attraverso i due gradi di giudizio ( C.T. provinciale C.T Regionale ) ed il terzo della Corte  di Cassazione. In questo secondo caso ci vogliono, che tutto vada bene,  circa 4 anni per i due gradi ed altrettanto ce ne vogliono per il giudizio di Cassazione.  Otto anni ! Tempi ….

…troppo lunghi perché il provvedimento possa incutere timore.

Nel primo caso certo il risultato avrebbe un peso di deterrenza molto più incisivo, ma con qualche controindicazione non di poco conto tenendo presente il “ modus operandi” di certe Agenzie.

Per parlare di quella savonese, per riservatezza , non voglio citare tanti episodi a me noti per l’attività che attualmente svolgo nella C.T. Regionale

Cito solo una mia recente esperienza personale in quanto la ritengo, a dir poco, clamorosa.

Tempo fa mi è arrivata una cartella per un errore commesso nella mia denuncia dei redditi ( commesso dal professionista che l’aveva redatta e da me ovviamente denunciato nelle sedi competenti ) . Ho chiesto la rateizzazione che mi è stata concessa con 6 rate da € 1.400 cadauna e con interessi complessivi pari a € 186. Ho, per una mia errata lettura della cartella, provveduto a pagare le rate relative all’imposta non versando però gli interessi.

Ora ho ricevuto una cartella per sanzioni pari a € 2.670 relativa alla prima rata nella quale avevo omesso di pagare € 12 di interessi. Quindi prossimamente riceverò altre cartelle per un ammontare complessivo di sanzioni pari a € 13.250 per non aver versato interessi per € 186 !

Recatomi agli uffici, le sportelliste mi hanno detto che tutto era regolare per cui o pagavo o dovevo fare ricorso. Non soddisfatto della risposta mi sono rivolto alla direzione ed un funzionario mi ha suggerito di versare in sanatoria complessiva la somma di € 242 e chiedere lo sgravio della cartella ricevuta ed il riconoscimento della validità di tutte le rate pagate. Così ho fatto ed il direttore mi ha risposto, contraddicendo l’operato del suo collaboratore  e disattendendo tutte le norme dello Statuto del Contribuente nonché le

numerose circolari comportamentali emanate dal Ministero delle finanze,  che avendo fatto io l’errore la cartella era corretta e pertanto mi sarà riconosciuto solo uno sgravio parziale (

par di capire di € 242  su di € 2.670 ) e quindi ne consegue che dovrò non solo pagare la differenza ma anche che  riceverò anche tutte le altre cartelle .

Se questo è l’atteggiamento da parte delle agenzie che il Signore ci aiuti!

Non faccio altri commenti, li lascio fare ai lettori ! 

Tornando alle “manette” io credo che sia il solito fumo negli occhi, perché a questo Ministro delle Finanze ( ed anche a quello precedente ) per combattere l’evasione sarebbe bastato una semplice norma : chi acquista un immobile deve dimostrare la provenienza del denaro. Provvedimento pesante ma , io credo, adeguato alla situazione gravissima in cui ci troviamo.

Quindi un gioielliere che da decenni denuncia un reddito annuo di poche migliaia di euro dove dimostrare dove ha trovato le centinaia di migliaia di euro per comprarsi  immobili,  barche e auto di lusso. Ha vinto al totocalcio, al superenalotto o ha ricevuto una eredità. Se però non lo dimostra significa –  evidentemente –  che c’è  stata evasione per cui si procede al recupero a tassazione .

Lo stesso controllo si potrebbe fare, oltre che per i commercianti, anche per professionisti, parlamentari, ministri, assessori, consiglieri regionali e comunali, funzionari dello Stato, dipendenti della P.A, sindacalisti  ecc. ecc..

Quindi la tracciabilità dei pagamenti voluta da Visco e poi cancellata da questo Governo ed ora forse ristabilita è un solo un palliativo : per incidere con efficacia occorre invece la tracciabilità dei fondi.

Probabilmente questa norma avrebbe potuto e potrebbe, in un colpo solo, risanare interamente il debito pubblico italiano e riequilibrare così, eliminando gli interessi passivi sul debito, il rapporto deficit/pil e portarci al pareggio di bilancio impostoci dalla comunità europea senza far pagare l’onere ai soliti noti.

Tale provvedimento non si è mai fatto e non si farà mai ed è troppo facile capire il perché. 

Savona, 5 settembre 2011.

                     Luciano Locci

 

Condividi

Lascia un commento