Le indagini, condotte dalla Direzione Investigativa Antimafia, sono scaturite da una serie di arresti avvenuti lunedì scorso. Tra i fermati spicca il nome di Gabriele Silvano, un imprenditore della Valpolcevera, e di Salvatore Mano, presunto referente di una famiglia mafiosa siciliana. Secondo gli investigatori, Mano avrebbe orchestrato un’importazione di cocaina nel 2022 per un valore stimato di 600 mila euro, mentre altri due tentativi sarebbero falliti.
Uno degli aspetti più sorprendenti emersi dalle intercettazioni riguarda il trasferimento di denaro, che sarebbe avvenuto attraverso un’organizzazione cinese. Questo elemento apre scenari inediti, suggerendo la possibilità di una rete criminale transnazionale in grado di operare su più livelli, dalla logistica al riciclaggio di denaro.
Non è ancora chiaro chi abbia finanziato l’acquisto della droga. Gli investigatori ipotizzano che Cosa Nostra possa aver avuto un ruolo diretto, magari fornendo il capitale necessario per l’operazione. Questo legame potrebbe essere il frutto di un rapporto consolidato nel tempo: Silvano, infatti, avrebbe utilizzato la sua azienda per fare da prestanome e salvare dalla confisca un terreno a Palermo, appartenente alla famiglia mafiosa Lo Piccolo, che avrebbe poi trasformato il terreno da agricolo a edificabile, incrementandone il valore.
La Liguria, con il porto di Genova come nodo strategico per il traffico di merci e droga, continua a essere terreno di interesse per le mafie. Tradizionalmente dominata dalla ‘Ndrangheta, la regione sta diventando teatro di nuove collaborazioni criminali, che vedono coinvolti attori di primo piano come Cosa Nostra e cartelli internazionali.
Questi sviluppi sottolineano la necessità di intensificare il controllo sul territorio, potenziando la sorveglianza nei porti e le attività di intelligence. La lotta al crimine organizzato in Liguria si conferma una priorità per le forze dell’ordine, che continuano a monitorare un panorama criminale in continua evoluzione.