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MAERSK

Leggere quanto suggerito dalla redazione in merito alle evoluzioni da parte della società mondiale in trasporti container non dovrebbe più stupire nessuno.Credo che ormai chi ha seguito da molti anni a questa parte le dismissioni da parte della Maersk dai vari porti sia orientali (vedi Taiwan -Singapore-Canton)che occidentali vedi Virginia port – Seatle)che del Mediterraneo vedi (Genova – Cagliari – Barcellona – Algeciras)questa situazione dovrebbe far meditare globalmente tutti i diretti interessati al decantato sviluppo sostenibile con la costruzione della Piattaforma Maersk in Savona-Vado.Per incominciare non la chiamerei più “piattaforma Maersk” ma solo Terminal container in modo da restringere le responsabilità siano esse positive che negative e rivedere anche gli accordi di programma poichè questa società,avendo constatato la variabilità degli impegni assunti,credo diminuisca l’affidabilità.Ad Algeciras i lavoratori del terminal Apm hanno incrociato le braccia da tre giorni il gruppo Ap Moeller-Maersk vuole ridurre del 20% i salari a quelli esistenti non è che siano i più alti d’Europa.Cosa vuol dire iniziare l’attività dello scalo ” TANGER MED”? Intanto Apm gestisce un terminal a Tanger Med e questo scalo ha rivoluzionato la mappa degli scali di transhipment nel Mediterraneo e a farne le spese sono stati infatti sia Algeciras che Gioia Tauro.Questo scalo italiano che è il più grande del Mediterraneo in fatto di transhipment data la crisi il Comitato portuale ha deciso di ridurre drasticamente le tasse di ancoraggio fino a quasi all’azzeramento,per attirare le navi madre e alimentare i propri servizi feeder,e malgrado ciò la Maersk se ne va via, dando la magra consolazione ai sindacati la giustificazione alla protesta, ma questa certamente non soddisfa il bisogno del quotidiano dei lavoratori.Di fronte a questo scenario credo che un’attenta revisione degli accordi di programma sarebbero quanto meno doverosi meditando a lungo con la speranza di una scelta garantita,anche perchè lo scenario si allarga con la speranza di nuovi insediamenti quali Trieste o nella vicina Capo d’Istria e comunque in tutte queste realtà c’è sempre la ” Maersk”

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