Il 26 gennaio 2020 si votò in Calabria per il rinnovo del consiglio regionale. Domenico Tallini si era candidato per Forza Italia; per lo stesso partito Jole Santelli era candidata Presidente.
La Commissione Parlamentare Antimafia, presieduta da Nicola Morra, il 23 gennaio aveva dichiarato impresentabile Domenico Tallini perché rinviato a giudizio per corruzione. Morra aveva scritto: “Risultano impresentabili quei candidati che si trovino in posizioni giuridicamente tanto rilevanti da suggerire ai partiti a non candidarli”. Forza Italia aveva deciso di candidarlo egualmente. Tallini risultò eletto con il maggior numero di preferenze nel suo collegio di Catanzaro.
Il 26 marzo 2020 diceva Morra:
«Il consigliere regionale Domenico Tallini, impresentabile secondo quanto rilevato dalla Commissione parlamentare antimafia, pare essere in pole position per il ruolo di Presidente del Consiglio regionale calabrese”.
«A pochi giorni dal voto ho reso pubblici i nominativi dei cosiddetti “impresentabili” tra cui, appunto, il candidato di Forza Italia Domenico Tallini. La legge non impediva e non impedisce a costoro di candidarsi o di essere eletti, ma la politica avrebbe avuto l’obbligo morale di offrire ai cittadini il meglio anziché degli “impresentabili”. «Chiedo: può il Consiglio regionale calabrese pensare di eleggere il Consigliere Tallini, “impresentabile” che potrebbe subire gli effetti della legge Severino?» (e cioè se condannato decadere dalla carica).< >«Nel rispetto della legge, chiedo alla Presidente Santelli di tutelare i calabresi da ulteriori perdite di tempo. Non possiamo permetterci di eleggere un Presidente del Consiglio regionale già “impresentabile” col rischio di rimanerne orfani in tempi brevi sfociando in una naturale improduttività».
Il Consiglio Regionale e la Presidente della Giunta non tennero conto dell’appello di Morra ed il 26 marzo 2020 Tallini fu eletto Presidente.
Il 15 ottobre 2020 Jole Santelli, malata di cancro, morì. Il 18 novembre 2020 Tallini fu arrestato per i reati a lui già addebitati.
Come profetizzato da Morra, la Regione Calabria si trovò decapitata dal duplice evento.
Il giorno dopo, 19 novembre, Radio Capital intervistò Nicola Morra e la maggior parte degli organi di informazione e della politica si scatenò contro di lui, accusandolo di aver detto:
“Era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte”.
“I calabresi hanno votato la Santelli sapendo che aveva un tumore. Ora meritano questo”
“Malattia Santelli era nota, Calabria ha i politici che merita”.
“I calabresi sapevano di aver votato una grave malata oncologica e ognuno ha la classe dirigente che sceglie”.
Il giudizio per Morra era quasi unanimemente questo:
“Il rispetto per chi non c’è più distingue gli uomini dalle bestie. Le parole di Morra sulla compianta Jole Santelli sono semplicemente indegne. Solidarietà ai familiari e a tutto il popolo calabrese”.
Nessuno, però, aveva pubblicato la riproduzione audio dell’intervista.
Chi conosce Nicola Morra non poteva credere a tutto ciò. L’assenza dell’intervista confortava la convinzione che fosse tutta una montatura.
Io infine la trovai, pubblicata da La Repubblica. Ed eccola nella parte che interessa (tenete presente la premessa, la profezia di Morra e il fatto che l’intervista si è svolta commentando l’arresto di Tallini – si parlava di Tallini):
“Tallini è stato il più votato nel collegio di Catanzaro e fra i più votati, se non il più votato, in tutta la Calabria a dimostrazione che ogni popolo ha la classe politica che si merita.
Faccio anche un’altra considerazione che sarà anche politicamente scorretta: la Presidente della Regione Calabria, era cosa nota a tutti fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli ma politicamente c’era un abisso.
Se però ai calabresi questo è piaciuto questa è la democrazia.
Ognuno deve essere responsabile delle scelte che pone in essere: hai sbagliato, nessuno certamente ti deve aiutare perché sei grande e grosso”.
La comprensione del testo non è poi così difficile:
- Prima parte: la Commissione aveva indicato Tallini come impresentabile; ciò nonostante è stato il più votato. Abbiamo i politici che meritiamo perché li scegliamo noi. Quanto è attuale, non solo per la Calabria! Quindi “i calabresi meritano questo” e “ognuno ha la classe dirigente che si sceglie” scritto dai giornali in riferimento alla Santelli era invece riferito a Tallini. È stata una porcata progettata e condivisa.
- Seconda parte: le sole tre righe riferite alla Santelli e non sono affatto diffamanti. Vuol dire: si sapeva che avrebbe potuto diventare un problema (magari anche con il solo aggravamento). Perché avete voluto a tutti i costi aggiungere il quasi certo problema di Tallini, prima insistendo con la sua candidatura, poi addirittura con la sua nomina a Presidente? Adesso siete nella bagna!
- Terza parte: si parla nuovamente di Tallini. Così hanno scelto i calabresi (di eleggerlo) e così ha da essere perché questa è la democrazia. Non può essere riferita alla Santelli. Cosa sarebbe piaciuto ai calabresi: la sua morte? Ma dai!!!
- Quarta parte: adesso chi ha sbagliato non deve lamentarsi e pretendere aiuto, perché la responsabilità è sua e nessuno gli deve niente anche se è grande e grosso! Non può essere riferito alla Santelli. Hai sbagliato e devi essere responsabile della tua scelta? Ma se è morta! “Sei grande e grosso”: parlava forse di Jole Santelli? NON DICIAMO FESSERIE!!!
Solo pochi giornali hanno riprodotto l’intervista scritta; ma alcuni lo hanno fatto cancellando la prima parte e fu come se si parlasse solo della Santelli; altri spostandola in fondo e ottenendo così lo stesso effetto di averla tolta.
Dite voi se non è stata una ignobile manipolazione.
MORRA DAVA FASTIDIO.
Alcuni giorni fa il fatto si è ripetuto: NESSUNO ha riprodotto l’audio dell’intervista ma TUTTI sono stati pronti a condannare, con epiteti gravissimi a carico di Morra, reo di aver detto di non votare Bucci, perché malato. MA FIGURATI TU!
La prima cosa da chiedersi è: ma che cosa gliene frega a tutti questi grandi giornali, a tutti questi grandi personaggi, politici, sedicenti accademici, opinionisti, creativi di arte varia, di quello che dice Nicola Morra? Manco fosse il designato successore di Sergio Mattarella! È un candidato alla Regione Liguria, e nemmeno a diventarne il Presidente, ma ad essere l’unico rappresentante (chissà, magari due!) di cittadini spantegati.
Alcuni giovani savonesi,addirittura, hanno organizzato un confronto pubblico fra candidati, tenutosi a Savona sabato scorso, e non l’hanno nemmeno invitato. E l’Italia intera si scatena per delle sue parole, senza averle ascoltate?!
DI NUOVO, QUALCOSA NON FUNZIONA!!!
Avrete capito tutti: Morra in consiglio regionale può davvero fare sconquassi. Ha già annunciato di volersi dedicare soprattutto ai temi della corruzione e delle mafie, della sanità e del rigassificatore, nonché di voler assistere i singoli cittadini nei casi di più evidente necessità di aiuto. Il rigassificatore non spaventa nessuno, perché tutti hanno annunciato che, dopo le elezioni, saranno contrari: fino ad ora non hanno potuto agire con fatti concreti perché troppo impegnati, ma vedrete dopo! L’assistenza ai cittadini se non si può impedire si può sminuire. Corruzione, mafie e sanità, invece, vogliono dire miliardi!
Un solo consigliere, se determinato, competente e libero come Morra, può ostacolare operazioni sciagurate da centinaia di milioni. Se ci fosse stato lui in consiglio, la Colonia Bergamasca, con Toti e Spinelli, avrebbe avuto ben diverso esito! Ci hanno provato, con onestà e serietà, Giovanni Battista Pastorino, di Linea condivisa, e Fabio Tosi del M5S, ma senza il potere di aprire quelle porte che Morra può far aprire. Se ci fosse stato Morra, i gruppi di difesa della sanità pubblica ligure avrebbero avuto ben altro sostegno! E avrebbero ottenuto bel altri risultati!
Ai signori degli affari, giriamogliela contro, questa sporca operazione.
GIRIAMOGLIELA CONTRO!
Nicola Morra non cerca potere; se fosse questo il suo interesse si sarebbe comportato in modo ben diverso in molteplici occasioni e sarebbe ancora ai vertici dello Stato. Si sta mettendo al servizio dei cittadini che più hanno a cuore la risposta al bisogno; bisogno economico, bisogno culturale, sociale, bisogno di onestà, di serenità, di sicurezza, di normalità, di pace. Dei cittadini, cioè, che non sanno più cosa fare, vedendo che i dirigenti dei loro partiti non sono più guide e maestri ma semplici detentori di potere, di scarsa qualità.
Bene, agli onesti spantegati diciamo: vorreste non votare, o meglio, vorreste andare ma scrivere il vostro urlo di ribellione? Fatelo! Il vostro (nostro) urlo è il voto a Nicola Morra. Contro il malaffare, la disonestà del potere, anche quello dell’informazione, contro chi ci tratta con così tanto disprezzo, contro chi si serve di noi per suo vantaggio, contro le false promesse, ma anche contro l’incapacità e l’inadeguatezza. L’urlo a chi sta sbagliando: CAMBIATE! Torniamo ai nostri princìpi, alla trasparenza, alla questione morale.
Venite ad ascoltarlo e a conoscerlo di persona: VENERDI 11/10 – alle ore 16,30 – in SALA ROSSA del Comune di SAVONA
Luigi Bertoldi