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L’orologio della storia torna indietro e ci fa ripiombare nel clima della guerra fredda

Il cassetto delle tragedie dell’umanità si è riaperto, e ha riportato i simboli che tutti speravamo non tornassero mai più: Svastiche e falce e martello. Entrambi evocano morte, sopraffazione, dittatura e mancanza totale di libertà.
Domandiamoci perché dopo oltre 70 anni i demoni si materializzano nuovamente, la risposta è purtroppo nella decadenza dell’umanità.
Il dio denaro, il profitto, hanno sostituito l’idealismo, la religiosità e il pacifismo. Quello di oggi è un pacifismo peloso schierato non con i principi della pace, ma dalla parte di uno dei contendenti.
Il mondo sperava che dopo la caduta del muro di Berlino si sollevasse quella coltre grigia pesante che era rappresentata dalla guerra fredda, invece in un drammatico déjà vu, l’orologio della storia torna indietro e ci fa ripiombare in clima durato 40 anni che ci ha diviso in occidente e Oriente e oggi risentire quei discorsi, non può non preoccupare chi ama la libertà e la democrazia.
Quando si costituì l’unione Europea tutti speravano che fosse l’alba di una nuova era e cioè che l’Europa, dopo secoli di guerre, diventasse un’unica entità politica e sociale, purtroppo la cosa non è avvenuta e le parole profetiche di Umberto Bossi al riguardo 20 anni fa ci devono fare riflettere:
“L’idea nata nel dopo-guerra per scongiurare altre guerre tra Stati Europei sta ora partorendo un mostro che non genererà, né democrazia, né stabilità, né vantaggi economici” e aggiungeva: “Noi non vogliamo l’Europa giacobina dei comunisti e della finanza, noi vogliamo non una federazione ma una confederazione di stati nazione”. Questi pensieri furono pubblicati 20 anni fa precisamente il 20 marzo 2002. Come si fa a non sentire la nostalgia di un movimento, come la Lega Nord che a differenza della copia sbiadita, di oggi aveva un pensiero moderno, e sapeva leggere il presente per prevedere in modo così preciso il futuro.
Per sconfiggere la dittatura, ricacciare i simboli della morte nel cassetto e chiuderlo a chiave, esiste solo una possibilità, costruire un Europa dei popoli una confederazione ove tutti hanno la stessa dignità e dove il popolo decide la propria sorte, questa è l’unica alternativa possibile per evitare il ritorno di vecchi drammatici arnesi di morte, che devono restare nella storia e ricordati sempre per non farli tornare mai più.

 Roberto Paolino 

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