Il nostro Comune(2) – Qui Loano |
Consiglio comunale con all’ordine del giorno: 1 – Interrogazione presentata dai Consiglieri Comunali Elisabetta Garassini, Dino Sandre in data 15/02/2010, prot. 5152,oggetto: (non indicato sul sito del Comune) (?) (Gestione acquedotto in convenzione con la Società San Lazzaro SpA – Aumento tariffe del 17%. Nrd). 2 – Approvazione piano di emergenza comunale. Assente il Sindaco Angelo Vaccarezza. Eppure aveva convocato il Consiglio comunale di giovedì (giornata in cui aveva dichiarato di essere presente in Comune). Evidentemente la Presidenza della Provincia di Savona lo impegna non poco (logicamente) e conseguentemente penalizza il Comune di Loano contro ogni logica. Continua così le sue assenze i giovedì quando solitamente si riunisce la Giunta comunale, come ben ha evidenziato il Consigliere Sandre nella penultima riunione di Consiglio comunale. Con buon senso e onestà amministrativa dovrebbe decidersi a rassegnare le dimissioni da Sindaco. E’ un dovere nei confronti di tutti i cittadini loanesi. In realtà avrebbe già dovuto dimettersi quando è stato eletto Presidente della Provincia di Savona nel giugno 2009. L’onestà democratica (intesa come tale) dovrebbe prevalere su leggi, volutamente promulgate, che danno sempre più maggiori poteri decisionali a poche “privilegiate” persone. Fatto l’appello, il Presidente del Consiglio comunale Dott. Gian Luigi Bocchio invita i consiglieri Garassini o Sandre a leggere l’interpellanza. Prende la parola il Consigliere Sandre: “Al Presidente del Consiglio, al Sindaco, agli Assessori, ai Consiglieri Premesso: – che dal formulario depositato in Comune in data 31 maggio 2009 dalla Società San Lazzaro risulta che nell’anno 2007 sono stati emunti 2.900.000 metri cubi d’acqua , di questi 1.344.000 m/c sono andati perduti nella distribuzione pari al 46 % dell’acqua emunta; – che l’art. 5 della convenzione, che stabilisce i rapporti del Comune con la concessionaria dell’acquedotto, fa riferimento all’inventario degli impianti di proprietà del comune e di opere o parte di esse realizzate con il contributo dell’utente; – che l’art. 11 prevede per il Comune, al fine di mantenere una congruità delle tariffe dell’acqua, la facoltà di finanziare direttamente determinate opere di potenziamento impianti, estensione della rete e manutenzione che saranno di proprietà dell’ente e gestite dalla concessionaria, che il comune si adopererà per acquisire contributi o finanziamenti agevolati e da parte sua la concessionaria dovrà progettare, predisporre ed eseguire una rete di distribuzione per uso agricolo; – che l’art. 13 riserva al Comune il diritto incondizionato di vigilanza e controllo sulla gestione, sia tecnica che amministrativa non che di effettuare controlli ed accertamenti di natura igienico-sanitaria; – che l’art. 15 stabilisce la fatturazione dell’acqua erogata alle infrastrutture comunali a tariffa base e l’installazione,su richiesta dell’ente, di 20 idranti stradali antincendio; – che l’art. 16 norma l’utilizzo delle eccedenze delle fonti che la concessionaria può utilizzare per rifornire altri comuni; – che dal 1° luglio 2009 la Società San Lazzaro ha aumentato le tariffe del 17% rispetto all’anno precedente; – che nell’ultima variazione al bilancio di previsione 2009 del 12 dicembre scorso abbiamo desunto che questa amministrazione ha il proposito e la volontà di giungere ad un eventuale accordo bonario per la risoluzione dell’annoso contenzioso con la Società San Lazzaro, accordo che se raggiunto porterà alle casse comunali 241.00 euro e la chiusura definitiva di tutti i contenziosi tra i due soggetti a spese compensate. Visto tutto ciò chiedo: – la concessionaria ha provveduto ed eseguito la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti e della rete,e se si come si spiega la perdita del 46% di acqua, esiste una documentazione da poter verificare? – esiste un inventario degli impianti comunali aggiornato con gli interventi effettuati e con l’incremento o decremento dei beni di proprietà comunale (in previsione di fine concessione)? – l’Amministrazione è intervenuta con finanziamenti ed opere al fine di mantenere una congruità delle tariffe? – quanti contributi o finanziamenti sono stati acquisiti dall’ente? – e’ stata eseguita la rete di distribuzione ad uso agricolo? – sono stati effettuati controlli di natura tecnico-amministrativa nonché igienico sanitario, se si a quando risalgono gli ultimi? – la concessionaria ha rifornito il Comune di Ceriale nel 2007 di 718.000 m/c d’acqua, questa fornitura è stata concordata con l’Ente e quali sono i vantaggi per quest’ultimo? – per quale motivo il Comune ha accettato l’aumento della tariffa del 17% visto che la legge del 6 agosto 2008 n° 133 prevede un aumento tariffario fino ad un massimo del 5% che può essere valorizzato nel limite del 1,15% come premialità sugli investimenti, e comunque la nuova tariffa deve essere determinata d’intesa tra le parti? – quale è la situazione attuale a proposito del previsto accordo e quanto ammontano le spese legali e quelle processuali? – se per ipotesi oggi, a seguito del buon esito dell’accordo sopraddetto, scadessero i termini della concessione, il Comune di Loano in che posizione si troverebbe nei confronti della Società San Lazzaro? Consiglieri comunali Elisabetta Garassini, Dino Sandre” Prosegue quindi il suo intervento illustrando le ragioni che hanno motivato la presentazione dell’interrogazione presentata: ““Grazie Signor Presidente. Se mi permette signor presidente, prima di illustrare l’interrogazione, vorrei fare una breve considerazione riprendendo l’affermazione dell’assessore Oliva apparsa sulla stampa, ove dichiarava che il comune non ha colpa se l’acqua è più cara. Bene, chiarisco che, l’interrogazione presentata, non vuole ricercare colpe o ragioni, ma chiede di capire e verificare se l’aumento è corretto e giustificato e se la gestione dell’acquedotto persegue quanto affermato in convenzione e dallo Statuto Comunale: l’interesse del Comune, inteso come interesse della collettività Loanese, e la tutela dell’ambiente, non che quanto stabilito dalla legge in materia. Riteniamo pertanto, che l’utilizzo e la salvaguardia della risorsa acqua e la tutela economica dei loanesi non sia una questione di maggioranza o di minoranza, ma una problematica che riguarda tutti. L’interrogazione nasce da un fatto più che accertato: l’aumento della tariffa dell’acquedotto del 17%, applicato dal 1° luglio 2009 dalla società San Lazzaro. Aumento che in parte, il 5% stabilito dal CIPE, va a recuperare gli incrementi tariffari concernenti gli anni 2002/2007 a fronte di determinate autocertificazioni e dichiarazioni da parte del gestore. Un secondo aumento, del 12% calcolato dal gestore, va ad adeguare la tariffa dell’acquedotto per il 2008 con lo svolgimento di una formula in cui vengono inscritte cifre riguardanti la variazione di produttività nel 2008 rispetto al 2007 e cifre riguardanti gli investimenti realizzati e programmati nel periodo dal 1° luglio 2003 al 30 giugno 2008 rispetto al programma di investimento approvato dall’ATO o dall’ente locale, altrimenti, mancando quest’ultimo, rispetto al totale fatturato dal 1° luglio 2003 al 30 maggio 2008. Dopo aver protocollato l’interrogazione ci sono stati diversi incontri con l’assessore, il dirigente finanziario nonché per ultimo con la Camera di Commercio di Savona. Abbiamo constatato i ritardi in cui si trova quello che dovrebbe essere il soggetto verificatore e come anche in quella sede non si siano sciolti i dubbi in merito al ruolo che dovrebbe avere il Comune in rapporto alla Deliberazione CIPE n° 117 del 2008, in particolare a riguardo dell’articolo 4 comma 1 e comma 2. I dubbi sono legittimi ma non possiamo non segnalare il ritardo con cui l’amministrazione si è mossa per fugarli, visto che la deliberazione è del 18 dicembre 2008, la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 26 marzo 2009, che il gestore ha protocollato la sua richiesta di adeguamento tariffario il 1° di giugno 2009, fuori tempo da quello previsto dalla deliberazione, ha applicato l’aumento dal 1° luglio e che il 25 settembre 2009 è uscita una circolare del Ministero dello Sviluppo Economico integrativa della delibera CIPE. Tra ritardi e dubbi per fortuna ci sono anche punti fissi riconosciuti e accettati che la deliberazione in oggetto richiama, rifacendosi alla legge del 7 gennaio 1994 e alle successive modificazioni ed integrazioni, la così detta Legge Galli. Il primo punto è la tutela e la maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche. Il secondo la sensibilizzazione dei consumatori, tramite la tariffa dell’acqua, ad utilizzare le risorse idriche in modo consapevole ed efficiente. Terzo garantire le ragioni economiche finanziarie del gestore, (il così detto isoricavo). Abbiamo un altro punto fisso che è la Convenzione, che lega strettamente il Comune, ente locale, alla Società San Lazzaro, gestore. Convenzione in cui si ribadisce, all’articolo 13, come “ il Comune si riserva ogni più ampio ed incondizionato diritto di vigilanza e di controllo sulla gestione, sia tecnica che amministrativa e che la Concessionaria si impegna ad assecondare ogni richiesta del Comune “. All’articolo 11 si afferma come “ l’Amministrazione Comunale, onde mantenere una congruità delle tariffe dell’acqua, si riserva la facoltà di finanziare direttamente determinate opere di potenziamento impianti, estensione della rete e manutenzione straordinaria “ e “ userà inoltre i necessari adempimenti per l’acquisizione di contributi e finanziamenti agevolati “. Ancora la Legge del 24 dicembre 2007 n° 244 all’art. 2 comma 461 prevede da parte del gestore l’obbligo di emanare la cosi detta “ Carta della Qualità dei Servizi “ (che viene considerata, nella circolare del Ministero dello Sviluppo Economico del 25 settembre 2009, una condizione fondamentale per effettuare gli incrementi tariffari previsti al punto 2 della Deliberazione 117 del CIPE). Tra le funzioni previste dalla legge 244 del 2007, inserita nella finanziaria 2008, c’è il monitoraggio permanente delle prestazioni del gestore, esercitato da parte dell’ente locale con la partecipazione delle associazioni dei consumatori, con una verifica annuale dei servizi tra ente locale, gestore dei servizi ed associazione dei consumatori. Ed è stabilito che queste funzioni debbano essere finanziate dal gestore. Da tutto questo ne consegue come il Comune abbia un ruolo attivo ben definito per verificare l’operato del gestore ed intervenire sulla tariffa.” (continua) Gilberto Costanza e-mail: gilberto.costanza@alice.it |