– pedonalizzazione tronco di Corso Italia da via dei Vegerio a via Cesare Battisti;
– Creazione parcheggio motorini tra via dei vegerio, corso Italia e via dei mille verso piazza Marconi (orrendo);
– Creazione della lunga fila di parcheggi di motorini sulla sinistra di via dei mille, (forse) per far evitare la sosta selvaggia degli autoveicoli per andare a far la spesa dai verdurieri e formaggiai della via;
– Cantiere di piazza Diaz davanti al teatro Chiabrera (secondo solo alla metro di Napoli e Genova);
– Spostamento della edicola dei giornali, sempre in piazza Diaz, con posizionamento che a mio avviso non rende giustizia alla prospettiva della piazza, peraltro già compromessa dal parcheggio;
– Viabilità di piazza mameli ormai irrimediabilmente congestionata perché li si riversa tutto il traffico cittadino in uscita e in entrata, una piazza, peraltro, con ben 14 (diconsi quattordici) attraversamenti pedonali; ormai per entrare o uscire dal centro cittadino il tempo di percorrenza in auto è raddoppiato;
– strade colorate ma non allivellate e arredo urbano di design ubicato nel vuoto e non contestualizzato, di fianco a fioriere della DDR usate come vespasiani dai cani della città da almeno 20 anni;
– passaggi di palazzo Santa Chiara e Garbasso: chiusi, aperti, aperti, chiusi, chiusi, sprangati e buttate via le chiavi.
E qui mi fermo e taccio (ma potrei dilungarmi sulle criticità anche igienico sanitarie).
Prendo a prestito una riflessione di un amico, illuminato imprenditore di Trani, che così commenta la situazione in cui versa la sua città: “paralisi del traffico, diaspora della bella gente e disinteresse per le attività commerciali con retrogusto di ostilità. Manca pianificazione e visione, esiste solo la pancia del popolino con le sue quotidiane piccole esigenze.” Parole in cui ritrovo lo stato attuale della nostra città, e, ahinoi, Savona non è Trani, che ha la fortuna di avere uno dei più significativi esempi di architettura romanica pugliese, ovvero la sua commovente Cattedrale più volte definita come “la Regina delle Cattedrali di Puglia”, ed altre ragguardevoli belle realtà.
Purtroppo, a mio sommesso avviso, intervenire a spot con un po’ di pedonalizzazioni, un po’ di trucco e parrucco, un po’ di panem et circenses (giovedì di luglio), non è proprio avere la visione e la prospettiva di una città moderna, ecologica e capace di trasformarsi in vera città capoluogo, capitale della west coast atta ad accogliere turismo e investitori.
Qualità gente, ci vuole qualità e concertazione, avere l’umiltà di copiare realtà che ce l’hanno fatta e magari interessare esperti del settore indipendenti non egoriferiti. Ci sono tante eccellenti menti savonesi nel mondo, mi appello a loro: salvate la nostra città dalle molteplici potenzialità!
Ad maiora.