Ligresti vende il porto di Loano

Ligresti vende il porto di Loano per 100 milioni di euro
La notizia ha colto di sorpresa la politica? E il Comune?

Loano – Questa mattina su Il Sole 24 Ore (Confindustria) la prima anticipazione in pagina 41 Finanza&Mercati. Alle 9,17 un’agenzia (che pubblichiamo sotto) con un ulteriore aggiornamento sull’avvenuta conclusione della trattativa. L’acquirente è una Spa (Fondi Italiani per le Infrastrutture). Amministratore delegato Vito Gamberane. I maggiori azionisti sono Biis (Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo), Cassa Depositi e Prestiti, Merrill Lynch (Gruppo Bank of America), Unicredit Group, 7 fondazione bancarie (Cariplo, Casse risparmio di Torino, di Cuneo, di Bologna, Padova e Rovigo, Forli) e 2 casse di previdenza (archetti, ingegneri, geometri).

La famiglia Ligresti (padre e tre figli) incassano 100 milioni di euro. Si tratta della più grossa vendita immobiliare mai realizzata in questa provincia.

L’uscita di scena di Salvatore Ligresti, più volte ospite di Loano, segna di fatto la fine della presenza dell’imprenditoria privata nella lunga e travagliata storia del porto, realizzato inizialmente dal Comune (sindaco Ciarlo) nei primi anni ‘60, per poi essere acquistato dall’imprenditore italo-svizzero Max Frey. Quindi la parentesi (da dimenticare) del socio Miramonti, seguito dal gruppo Grassetto,  fino all’ingresso di Ligresti e della decisa fase di rilancio. Con notevoli investimenti anche nella parte più immobiliare della struttura. E ancora, la contrastata scelta della giunta Vaccarezza di prolungare da 60 a 80 anni la concessione.

Fuori l’ingegner Ligresti, ormai famigliare in città, difficile immaginare che l’opera possa avere nuovi ritardi sulla tabella di marcia. Sulla scelta di vendere deve aver pesato da una parte il debito (50 milioni solo con Banca Intesa) e dall’altra prospettive non proprio rosee sui tempi del ritorno economico.

Tra l’altro, l’aumento dei costi del posto barca ha già provocato la fuga di parecchi dipartisti. A questo si aggiungano altri interrogativi più sostanziali sulla regolarità nella realizzazione di volumi  e annessi. Sull’assenza di controlli e verifiche del Comune, della Regione, della Soprintendenza, per dissipare le molte voci. E qualche esposto (vedi Casa della Legalità di Genova).

L’augurio per Loano è di non ritrovarsi qualche spiacevole sorpresa, sulla scia del caso “nuovo porto di Imperia”. Seppure per diverse motivazioni ed interessi.

Fonsai: F2i rileva la Marina di Loano per 100 mln (Rep)ROMA (MF-DJ)–La Marina di Loano uscira’ dal perimetro del gruppo Ligresti per entrare a far parte di quello che dovrebbe essere un network di porti turistici, sotto la regia di F2i, il fondo infrastrutture guidato da Vito Gamberale.Lo scrive oggi la Repubblica, spiegando che l’operazione ha come obiettivo per Ligresti di fare cassa. Nella fattispecie, oltre 100 milioni di valorizzazione complessiva dell’area, su cui grava un finanziamento di circa 50 milioni di euro da parte di Intesa Sanpaolo. Il closing e’ previsto a fine anno o forse inizio del 2011. red/ren

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