Sicuramente la parola liberalizzazioni avrebbe comunque avuto poco a che fare con quello che avrebbero comunque fatto in Italia. In questo caso diciamo che le lobby hanno stravinto. Se queste nuove farmacie le danno a quelli che già hanno una farmacia hanno proprio stravinto, altrimenti forse hanno solo aperto un pò il mercato e dato qualche posto di lavoro in più a dei farmacisti dipendenti, e questo non è male. Sarebbe bello che le nuove famacie fossero date ai comuni (e che questi non se le vendessero come avranno già fatto). Io sono per la statalizzazione dei servizi essenziali, perchè solo seguendo delle regole solamente etiche si può espletare al meglio un servizio così importante. Liberalizzare non sarebbe significato nemmeno mettere la fascia C alla coop, ma era semplicemente consentire a tutti di aprire farmacie, una cosa che non si poteva fare perchè si danneggiava esageratamente un sistema che dà lavoro a migliaia di dipendenti. Certo è vero che i titolari di farmacia hanno avuto troppo, ma ormai le vacche grasse sono finite e adesso per molte piccole farmacie i guadagni non sono stratosferici. Una buona cosa sarebbe cominciare fermare l’ereditarietà della farmacia a cominciare dalle nuove sedi, sennò chi se le prende le vende subito a chi le ha già e chi è in grado di offrire grosse cifre. Poi c’è da dire che in Italia troppi farmaci richiedono ricette che in altri paesi non sono necessarie faccio degli esempi la tachipirina 1000, la tachipirina in compresse orosolubile, persino un dentifricio che si chiama Bioarscolloid, la gentamicina in pomata, fino ad arrivare al Norlevo (“pillola del giorno dopo” addirittura ricetta da tenere 6 mesi in farmacia) che in Francia invece è un farmaco da banco come le caramelle per la gola, la fascia C va comunque rivista e senza implicazioni politiche.