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Lettera imbucata nella cassetta dei “mugugni” della Lega, da un/una savonese nel quartiere di Santa Rita….

VIAGGIO NEI QUARTIERI SAVONESI
In queste settimane, la Lega Nord sta organizzando banchetti nei vari quartieri di Savona, per raccogliere le segnalazioni, le proposte, le lamentele dei cittadini.
Ai nostri gazebi vengono ragazzi, nonni, papà, mamme, persone normali che espongono problemi di tutti i giorni, sperando che qualcuno finalmente li ascolti. Parlano di difficoltà economiche, confidano le tante paure per una società che evolve rapidamente e che spesso non riescono a comprendere. Descrivono una città nella quale stentano a riconoscersi.
Mettiamo a disposizione dei cittadini una scatola di cartone nella quale chiunque voglia può lasciare anonimamente appunti e riflessioni, oppure “mugugni”.
Una di queste lettere è stata particolarmente bella e toccante, tanto da averci fatto pensare di pubblicarla, rendendola pubblica, ancorché anonima.
Questa è la parte dei cittadini nella quale la Lega Nord si riconosce.
Questi sono i savonesi che vogliamo tornino ad essere protagonisti nella loro città.

Massimo Arecco Cons. com. Lega Nord, Matteo Venturino Coord. prov. Mov. Giovani Padani

 

LETTERA IMBUCATA NELLA CASSETTA DEI “MUGUGNI”,
DA UN/UNA SAVONESE NEL QUARTIERE DI SANTA RITA.
La Vostra iniziativa di ascoltare la voce dei cittadini di Savona mi pare lodevole. Ne approfitto subito e Vi sottopongo il mio punto di vista. Grazie

Parliamo di Santa Rita.

Antico quartiere di Savona, caratterizzato dalla sua storica chiesa. L’età media degli abitanti supera gli ottanta anni.

Nel quartiere si conoscono quasi tutti, fino a pochi anni fa era un quartiere sereno.  La costruzione di C.so Tardy e Benech non aveva alterato la caratteristica del luogo, improntata ad  una  cordiale e profonda umanità che lo contraddistingueva.

Le scuole Medie  Guidobono prima, i giardini delle Ammiraglie con la scuola elementare poi, lo avevano animato ed arricchito di voci di bimbi che si sono unite a quelle dei bambini dell’asilo.

I giardini delle Ammiraglie erano belli, accoglienti fatti a misura di mamme e bambini.

Poi come in tutte le favole si è abbattuto il vento della maledizione. I giardini sono stati  devastati, piastrellato il praticello dove i bambini più piccoli andavano a giocare (nonostante il sit-in dei genitori del quartiere) non si sa come non si sa perché.  Il campetto sportivo ridotto prima ad un ammasso di polvere e poi relegato a prato di serie C. L’irrigazione delle parti verdi divelta a poco a poco, molti alberi e alberelli distrutti… finita un’oasi di pace. Ma il degrado non si è abbattuto solo qui. Davanti alla chiesa sono iniziati scavi  su cui tutti si interrogavano. 

Avevamo letto che davanti alla piazza non ci sarebbe più stato il parcheggio delle macchine ma fioriere. Lo scavo è stato chiuso ed è ritornato il parcheggio macchine più selvaggio di prima. 

 Nel frattempo la ex Squadra Rialzo, in parte abbattuta, in parte transennata ha iniziato ad avere quell’aspetto horror  e decadente che incute tristezza e amarezza. Per non lasciarla sola nella sua bruttura, anche il ponte di Santa Rita è stato pesantemente oltraggiato. Quest’ultimo, a modo suo, si è vendicato facendo incastrare gli autobus di una certa capienza ed obbligandoli poi ad un percorso alternativo più lungo.

 Le lunghe canne nel fiume svettano al forte vento  e qualche cinghiale vivacizza il paesaggio. Una piccola barriera antivento per agevolare il transito a piedi sul ponte richiesta dagli abitanti della zona è stata cassata perché troppo costosa.

 Anche la cattolicissima chiesa di Santa Rita  si è ripiegata su stesse stessa in modo immotivato ed avvilente per chi la amava.

 La Caritas, in Via De Amicis  con i suoi avventori che obbligano la polizia municipale ad un costante monitoraggio … sono tristi  fatti di ieri.  I piccoli furti  a quasi  tutti i negozianti della zona,  gli atti vandalici, la pipì fatta nei portoni… hanno lasciato il posto alle risse violente, alle urla nella notte, ai furti con scasso nelle abitazioni, alla distruzione di ciò che resta  nei  giardini,  alle siringhe buttate per terra ed ora, in crescendo, all’accoltellamento di persone per le strade.

Non si esce da questa situazione se non si fa nulla. Il vento della maledizione continua a soffiare alimentato dall’incuria, l’indifferenza e il pressapochismo di chi dovrebbe prendersi cura di questa città e che invece la distrugge.

Se, come apparso di recente sulla stampa locale alcuni dirigenti del Comune di Savona si sono spartiti un cospicuo montepremi per i risultati raggiunti io vorrei sapere quali sono questi risultati.  Santa Rita vede solo il degrado e non solo quello del quartiere ma anche quello civile e morale di chi dovrebbe avere cura di questo antico luogo ma  sembra volerne accelerare la distruzione.  Questo quartiere fatto da gente buona ed operosa non ne può più e aspetta che il vento della distruzione si volti verso chi è responsabile di tutto questo  e li porti lontano, lontano, lontano.

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