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Lettera a LUIGI PARAGONE de ” La Gabbia”

Lettera a LUIGI PARAGONE de ” La Gabbia”
Caro luigi Paragone la tua trasmissione, su LA7 mi piace perché riesce ad approfondire importanti argomenti politici.
Esiste però un punto debole : il discorso ricorrente sull’abbandono dell’euro!
Dovresti farti dire, da quegli pseudo economisti come potremmo pagare le materie prime, che non abbiamo e che dovremmo importare, e quale moneta potremmo usare: la vecchia Lira?? Ma chi accetterebbe tale moneta?
Possibile che….

… non si capisca che, come in precedenza, tali importazioni si dovrebbero pagare in Dollari, Sterline o Euro, ma a quali tassi di cambio??
Coloro che prefigurano il ritorno ad una moneta diversa, sono quegli imprenditori che si collocavano sul mercato grazie alla svalutazione e non per il continuo sviluppo tecnologico dei loro prodotti, senza rendersi responsabili dei danni conseguenti : l’inflazione e l’impoverimento di tutti i lavoratori dipendenti e dei pensionati.
Perché non si capisce che il marcio non é nell’euro, ma nei nostri politici e nel sistema da loro creato, in particolare :
– l’enorme carico fiscale insostenibile, nel mercato globale, per qualsiasi imprenditore non in affari con il sistema politico;
– il sistema giudiziario che non permette di ottenere giustizia in tempi ragionevoli;
– la burocrazia, frutto del sistema politico che ha portato ad uno smodato ed ingiustificato incremento di personale nelle pubbliche amministrazioni, solo allo scopo di ottenere voti di scambio;
– la corruzione, che si manifesta anche con opere incompiute in tutta Italia, dal costo di molti miliardi;
– l’investimento in armamenti inutili e giudicate negli USA tecnologicamente carenti e costosissime nella manutenzione;
– l’invasione della politica nel sistema industriale pubblico e bancario, che ci porta allo smantellamento e alla svendita di tali settori;
– il costo assurdo della politica nel suo insieme, in particolare il costo del parlamento e delle regioni;
– l’evasione facilitata dal trasferimento della contabilità delle imprese all’estero;
– il ( voluto ) mancato o inadeguato controllo fiscale sulle grandi imprese e sui grandi capitalisti;
– l’incapacità di trasformare i beni sequestrati in beni disponibili allo stato;
– il costo assurdo di opere pubbliche, in attuale costruzione, inutili o non prioritarie; –
– l’enorme ed incolmabile debito pubblico, che continua ad aumentare; – ……
Per tutti questi motivi, e per molti altri, i nostri politici devono comprarsi la credibilità solo stando agli ordini degli stati forti dell’Europa, che sono intenzionati a comprare i beni dell’Italia a basso prezzo : basta vedere il nome ed il numero delle imprese ex italiane ed ora passate in mano straniera.
In conclusione ti prego di assumerti maggiore responsabilità su tale argomento, perché le persone ignoranti o scarsamente ragionevoli potrebbero far proprio tale argomento con gravissime, ed al momento insospettate, conseguenze successive a loro irrimediabile danno.
In particolare dovresti far più attenzione a quel signore (Barnard ) che a volte spara vaneggiamenti fantasiosi per realtà economiche .

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