L’EGO DEL SINDACO IL SUO PRINCIPALE NEMICO. Una settimana disastrosa per il Sindaco.

Una settimana disastrosa per il Sindaco, sotto ogni fronte, sempre più vittima del suo ego. Il suo nervosismo trasuda da ogni poro: nessuno può permettersi di criticare o di porre dubbi, finisci immediatamente nella cerchia dei suoi nemici, di quelli che lo vogliono abbattere, nella suddivisione quasi da setta che traccia un confine tra bene e male, tra giusto e sbagliato. O lo adori o sei un eretico. O lo applaudi o sei il demonio. E l’ego si ingrossa, ma tanto più si ingrossa, quanto più cadendo ci si fa più male.

Ed ecco che nella settimana prima di Natale, Russo ne combina una dietro l’altra, rischiando di creare grossi danni alla città e ai cittadini.

Lunedì 18
La settimana inizia malissimo, con la registrazione di un dibattito sul rigassificatore su Telenord. Un 3 vs 1 che nessun addetto stampa e nessun politico di buon senso avrebbe mai accettato. Eppure il Sindaco si presenta e, sebbene sembri partire bene, finisce nervoso, accerchiato e distrutto dai presenti (Giampedrone per la Regione, l’Amministratore delegato Ruggeri per SNAM e l’economista Tabarelli). La giornata prosegue peggio, volendo portare in commissione la delibera su APS per fissare la durata in vita della società al 30 giugno 2025, anziché al 31 dicembre 2025 come proposto dal CdA stesso e condiviso da tutti i comuni interessati. Il sindaco invece si inzucca su questa data, esponendo quindi APS allo scioglimento, in quanto le modifiche statutarie della società richiedono l’unanimità. Il Sindaco, già nervoso, si presenta in seduta e chiede un rinvio al giorno dopo in vista di una riunione in provincia. Tutti, almeno quelli che avevano letto la pratica, sanno già come andrà a finire: o Russo cede e accetta 31 dicembre, o dal 1 gennaio 2024 va tutto a bagno, porte aperte a IREN e a risarcimenti milionari. Nel frattempo riceve notizia della diffida di ATA su Cima Montà: il conto è passato da 1,8 milioni a 2,5 milioni. Il tutto per aver cincischiato per 2 anni e sostenuto soltanto, senza argomentazioni, che quelle risorse non sono dovute.

Martedì 19
La riunione in provincia è un massacro, si presenta sostenendo che ha una proposta geniale: proporre la data di scadenza di APS al 31 dicembre 2025. Per sua sfortuna gli altri sindaci non sono dei boccaloni e soprattutto non si fanno certo prendere in giro, venendo così straccionato dai presenti. Nel pomeriggio si presenta in commissione sostenendo che sono sopravvenuti fatti nuovi e quindi il 31 dicembre 2025 era meglio del 30 giugno 2025. Dalla minoranza non se la bevono, mentre la sua maggioranza crede ancora una volta agli asini che volano.

Giovedì 21

Messi in fila questi eventi, in Consiglio comunale Russo perde le staffe e si scatena con insulti e inferiorizzazioni nei confronti di chi non la pensa come lui. Sempre più nervoso, probabilmente vede con sollievo le vacanze natalizie, potrà riposarsi e sperare che nessuno si permetta di sfidare il suo regno assoluto. Nello stesso giorno è anche costretto a fare un post sulla cancellazione della passerella Tobagi: promessa in campagna elettorale e ora cancellata. Le critiche sono feroci e nel post, oltre a cercare di arrampicarsi sugli specchi, distribuisce patenti di correttezza a chi precedentemente si era arrabbiato per questa ennesima presa in giro.

Domenica 24
Sembrava tutto pronto per un Natale tranquillo, ma per chiudere arriva la mazzata finale: il Consigliere Manuel Meles (M5S) scopre che il ricorso contro l’esclusione del comune dalla conferenza di servizi è stato presentato presso il TAR Liguria anziché al TAR Lazio come prevede la legge. Forse sperava che nessuno si accorgesse della cosa o che, qualora qualcuno lo avesse notato, non ci si ponesse il dubbio se il TAR adito fosse quello corretto. A questo punto ci si chiede se l’errore è dovuto a malafede o incapacità. Oppure ancora al grande ego del sindaco: più si ingrossa, più porta il comune a sbattere e a danneggiare la collettività.

Si spera che l’anno nuovo gli faccia capire che è un Sindaco, una persona come tutti, e non un sovrano assoluto, il Re Sole, circondato da una corte di yes-man, Savona ha bisogna di essere amministrata e di affrontare e risolvere problemi con serietà e raziocinio, non di una guida che sembra agire solo per soddisfare se stesso

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