La LEGA NORD a SAVONA Molto si muove in provincia di Savona per quanto riguarda la LEGA NORD. I sondaggi la danno al 10% in Regione e secondo calcoli fatti a tavolino, anche la nostra provincia farà uscire un candidato.
Franscesco Bruzzone, futuro vicepresidente della regione in caso di vittoria di Biasotti, segretario ligure del partito, sarà il capolista a Savona, secondo della lista del Carroccio sarà il segretario provinciale Andrea Bronda. Bruzzone è anche candidato a Genova e questo crea molti malumori all’interno della segreteria savonese. Nel listino è presente il giovane e scatenato Edoardo Rixi e questo permetterà a Bruzzone di prendere 8000 e più preferenze a Genova da leghisti e, soprattutto, cacciatori, arrivando primo. Anche a Savona rischia, grazie ai cacciatori, di arrivare primo a scapito dei suoi avversari di partito che vorrebbero che si impegnasse per iscritto a lasciare libero il posto savonese. I nomi della lista leghista ufficializzati per il savonese: Maurizio Tortarolo, Giuseppe Gradella, Roberto Sasso Del Verme e Franco Vairo. Inizialmente era presente anche Cottino, ma ha rinunciato per liti interne (leggi comunicato stampa) Il nome di Avogadro non è stato inserito , probabilmente, per accordi per il Comune di Alassio, paese di Marco Melgrati, candidato alle regionali con il PDL. Mentre per essere eletti con il PDL serviranno presumibimente più di 5000 preferenze, con la LN potrebbero bastarne 1200. Giuseppe Gradella,ex vicesindaco di Albissola Marina, gode di un consenso ampio nel suo comune ed è persona stimata e competente, non gli gioca a favore la questione del parcheggio sequestrato a Superiore sul terreno del vicesindaco della Lega Nord Davide Maranzano, pur non essendo implicato neanche marginalmente. Nel suo Comune di appartenenza potrebbe, grazie ad appoggi anche esterni importanti, arrivare a 500 preferenze. Anche Andrea Bronda, molto attivo in questi anni, potrebbe fare bingo e, se farà una buona campagna e se saprà tessere una rete che spazi nei 69 Comuni, potrebbe arrivare primo. Non gli si può negare di avere fatto tanto per il partito e di essere stato molto spesso ostacolato. Ovviamente, mancando un mese e mezzo alle elezioni, molto potrebbe cambiare ed evolversi.