Le prime anticipazioni sul “fantastico” piano industriale di TPL

Dopo le entusiastiche dichiarazioni del sindaco Russo in consiglio comunale sul tanto lodato piano industriale di TPL, è il momento di fare chiarezza e raccontare i fatti. Dietro l’apparente magnificenza del progetto, emergono dettagli che, se confermati,  delineano una realtà ben diversa.

• Stop alle corse serali: Il servizio normale terminerà alle 21, dopo di che il trasporto sarà disponibile solo su chiamata, attraverso l’esternalizzazione del servizio. Una scelta che riduce l’accessibilità per i cittadini e penalizza chi si sposta in orari non convenzionali.
• Taglio del personale: Prevista una riduzione del 30% degli addetti all’officina, una decisione che potrebbe avere ripercussioni sulla manutenzione e sull’efficienza dei mezzi.
• Esternalizzazione del lavaggio mezzi: Anche questa attività verrà affidata a soggetti esterni, sottraendo ulteriormente lavoro ai dipendenti interni e aumentando il rischio di abbassare gli standard qualitativi.
• Dilatazione dell’orario di lavoro: Attualmente, i dipendenti lavorano sei ore e mezza su un arco di sette ore e mezza, considerando pause e tempi morti. Con il nuovo piano, si punta a distribuire le stesse sei ore e mezza su un arco di dieci ore, lasciando tre ore e mezza di “inoperosità”. Una proposta che sembra priva di logica e destinata ad aumentare il malcontento.

L’azienda ha presentato il piano industriale direttamente ai soci, ovvero i Comuni, facendolo approvare senza un preventivo confronto con il sindacato. Una modalità che ricorda il metodo del sindaco Russo: decisioni prese senza un dialogo preliminare, presentate come ormai irrevocabili.
Di fronte a queste scelte unilaterali se verranno confermate, il sindacato è pronto a proclamare lo sciopero. Una mossa necessaria per tutelare i lavoratori, garantire condizioni di lavoro dignitose e opporsi a un piano che rischia di compromettere non solo i diritti dei dipendenti, ma anche la qualità del servizio offerto ai cittadini.
Il tanto celebrato piano industriale di TPL sembra più un’operazione di tagli e ridimensionamenti che una vera strategia di sviluppo. Dietro l’apparente efficienza si nasconde una realtà fatta di esternalizzazioni, riduzione del personale e scelte che penalizzano sia i lavoratori sia i cittadini. Resta da vedere se l’azienda e i Comuni saranno disposti a rivedere le loro decisioni o se il conflitto sarà inevitabile.

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