Le piogge torrenziali hanno messo nuovamente in crisi la Liguria, ma non vogliamo imparare

Piogge torrenziali hanno messo nuovamente in crisi la Liguria e molte altre regioni, ma non vogliamo imparare: continuiamo a consumare il suolo lungo i fiumi e ad impermeabilizzare il territorio, soprattutto nei centri urbani, le uniche soluzioni sono infrastrutturare ancora di più i corsi d’acqua, fare una manutenzione demenziale e distruttiva tagliando le fasce di vegetazione ripariale e scavando gli alvei, come se si potesse recuperare in profondità ciò che è stato tolto in larghezza. Uno dei fiumi che è esondato di nuovo è il Vara: prego guardare la diapositiva (da Pino Sansoni) che illustra come in alcuni tratti del Vara la sezione del fiume sia passata in un poco più di un secolo da 820 a 140 metri, cioè il fiume poteva espandersi per una piana larga più di 800 metri mentre ora è canalizzato e scarica a valle acqua, sedimenti con sempre maggior violenza. Ma quanto bisognerebbe scavare per recuperare quanto è stato strappato al fiume? Dobbiamo cambiare il modo di gestire i fiumi che ora è solo controproducente e l’unica strada è rinaturalizzare, promuovere una manutenzione del territorio che tuteli la funzionalità ecologica e idrogeomorfologica del fiume, la promozione di sistemi di drenaggio urbano sostenibile nelle città. Questi sono i contenuti della campagna LIBERAFIUMI del WWF
Chiaro e istruttivo il video, con i fumetti forse qualcuno capisce meglio:

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Andrea Agapito Ludovici   del WWF

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