| Le domande del Letimbro contro il carbone Le questioni rivolte a amministratori e sindacati “Perché avete sposato di fatto le ragioni dell’azienda? Dove è nei vostri interventi la preoccupazione per l’ambiente e la salute dei cittadini? Perchè far funzionare ancora per anni i gruppi senza gli adeguamenti alle migliori tecnologie?” Nuovo editoriale del giornale della Diocesi savonese “Il Letimbro”, uscito in questi giorni, a rappresentare le critiche e i fermenti del mondo cattolico savonese sul preoccupante tema dell’ampliamento della centrale di Vado…. |
Nuovo affondo de “Il Letimbro”, giornale della Diocesi savonese, sul tema del carbone, attraverso un editoriale del suo Direttore don Angelo Magnano. Il giornale, benchè abbia una certa sua autonomia editoriale rispetto alla Curia, è comunque un riferimento importantissimo delle critiche e dei fermenti del mondo cattolico savonese sul preoccupante tema dell’ampliamento della centrale di Vado. “Noi sinceramente pensiamo che la difesa di valori cristiani, quali la vita e la dignità dell’uomo, passi anche dalle preoccupazioni per la salute…” scrive Magnano, chiedendo ai cattolici se secondo loro “la Chiesa abbia il diritto dovere di fare sentire la sua voce su questi argomenti? O ritenete che la Chiesa debba occuparsi di altre questioni, più spirituali?…”
“A Il Letimbro il carbone per la produzione di energia elettrica certamente non piace, per le nefaste conseguenze che tale combustibile ha sulla salute dei cittadini. La via della metanizzazione sarebbe stata anche a nostro avviso una buona soluzione di compromesso per conciliare salute e lavoro…”
Seguono diverse domande critiche verso i soggetti che hanno voluto e ottenuto il progetto di ambliamento a carbone… La forza pacata e ferma delle domande…
-Anzitutto alla Tirreno Power: “In specifico, quando si parla di emissioni e di riduzione del 70% a cosa ci si riferisce?…” (In effetti, non è mai stato fornito nessun studio in merito a tale riduzione, ndr.)
-Poi le domande più critiche agli amministratori pubblici (in particolare i Comuni di Vado e Quiliano) che si sono dichiarati soddisfatti dell’Aia: “Ritenete che la vostra posizione sia in linea con quelle assunte in precedenza sulla questione? Avete sostenuto un “no” interlocutorio, non pensate sia una sorta di alchimia politica?…” Credete sinceramente che permettere ai due vecchi gruppi a carbone di funzionare ancora per anni e anni senza gli adeguamenti alle migliori tecnologie come da norma, sia un fatto positivo per il territorio di cui siete responsabili?…”
-La domanda al Comune di Savona: “quali passi intende ora fare l’amministrazione per fare valere le proprie posizioni?”
-Per finire con le domande severe ai sindacati: “Ritenete che la vostra azione si sia esaurita con l’aver sposato – di fatto – le ragioni dell’azienda? Dove trova posto nei vostri interventi la preoccupazione per l’ambiente e la salute dei cittadini?
L’EDITORIALE DE IL LETIMBRO:
“Ora che tutti hanno detto la loro dopo il rilascio dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) alla Tirreno Power, proviamoci anche noi de “Il Letimbro”. Questa volta è proprio un editoriale sulla vicenda. Eh sì, perché, nonostante il clamore mediatico suscitato dallo scorso numero del nostro mensile, quel che si era scritto non era un editoriale ma una pagina di approfondimento, a firma di Debora Geido, che faceva il punto sulla questione riportando correttamente tutte le posizioni e lasciando ai nostri lettori, come è nel nostro stile, il compito di farsi un’idea a riguardo. Detto questo voglio essere chiaro. Il nostro mensile ha già espresso in passato la sua pacata, sobria, ma ferma opinione sul tema, come è nel diritto di qualsiasi testata. A “Il Letimbro” il carbone per la produzione di energia elettrica certamente non piace, per le nefaste conseguenze – comprovate da studi dell’Unione Europea e di molti autorevoli scienziati – che tale combustibile ha sulla salute dei cittadini. La via della metanizzazione dell’impianto di Vado, sostenuta con forza anche dall’Ordine dei Medici, ma anche da numerose associazioni tra cui le Acli, nonché dal sindaco di Savona Berruti – non certo un estremista delle cause ambientali – sarebbe stata anche a nostro avviso una buona soluzione di compromesso per conciliare salute e lavoro. Inoltre non può suscitare in noi alcun entusiasmo la soluzione – bizantina e italianissima – dell’Aia transitoria rilasciata dalla Conferenza dei servizi del 17 settembre scorso, anche perchépermetterà di fatto all’azienda di continuare per quasi un decennio ad utilizzare i due obsoleti ed inquinanti gruppi a carbone da 320 MW (e che siano obsoleti e inquinanti lo ha detto lo stesso Governatore della Liguria). Tanto più che non ci sentiamo rasserenati di fronte alle cosiddette garanzie ambientali, che i firmatari dell’Aia hanno presentato come un successo, per i motivi ben evidenziati ancora dall’Ordine dei Medici “Non valgono a compensare questa decisione le varie prescrizioni di cui si parla, fra cui un migliore controllo delle emissioni ed un Osservatorio salute e ambiente, che potranno al massimo fungere da notaio di danni ambientali e sanitari già ampiamente prevedibili essendo solo la prevenzione primaria la strada maestra e più rispettosa dell’individuoper perseguire la salute dei cittadini” Preferiamo però volgere la nostra riflessione in alcune domande aperte, alle quali ci piacerebbe avere risposte, altrettanto aperte. Ci rivolgiamo anzitutto alla Tirreno Power…..Leggi l’editoriale integrale su IL LETIMBRO in vendita nelle edicole
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