le cose funzionavano…

… e avevano un senso, finche’ le lotte dei lavoratori erano in antagonismo al padronato, e i sindacati li appoggiavano in questo, per chiedere migliorie salariali e di condizioni di lavoro, ma anche investimenti e garanzia di un futuro per la fabbrica, in una partecipazione attiva alla vita lavorativa che bilanciava le esigenze puramente egoistiche e finanziarie della parte proprietaria. Da quando i lavoratori, e i sindacati piu’ ancora, si sono messi oscenamente al servizio dei datori di lavoro, prestandosi a fare da scudi umani per ricatti e pressioni nei confronti della politica e della societa’, ogni qualvolta ritardavano casse integrazioni, autorizzazioni che non avrebbero dovuto esser date, finanziamenti a fondo perduto, permessi edilizi per scempi residenziali al posto delle fabbriche, e dei quali ai lavoratori arrivavano solo briciole contingenti, senza alcuna garanzia per il futuro, anzi, cosi’ bruciandolo del tutto, le cose sono arrivate a questo punto senza ritorno. Vale per molte altre realta’, mica solo per la centrale. Cosi’ il tessuto produttivo e’ stato distrutto, e ora si cercano capri espiatori da additare alla furia popolare. Il vero coraggio sarebbe stato spezzare questa rete connivente e fare ciascuno la sua parte. Ora assistiamo a uno spettacolo miserando, in cui tutti abbiamo da perdere, e in cui i veri responsabili probabilmente la faranno franca.

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