Le confessioni di Bruno Spagnoletti dal 1958 ad oggi: vizi e virtù

 
LE CONFESSIONI DI BRUNO SPAGNOLETTI DAL 1958 AD OGGI: VIZI E VIRTU
Io provengo da una famiglia per bene di agricoltori e da una famiglia come dire anche possidente visto che gestiva in affitto dal Conte una Azienda Agricola di quasi 80 ettari proprio dove oggi – dopo l’esproprio dei terreni pagati quattro lire – insiste la ex Fiat di Termoli; negli anni 60 aspettavo la Trebbiatura e prima il taglio estensivo del grano da parte di centinaia di braccianti provenienti da ogni dove dai paesi poveri del Molise. 
Io adolescente spiavo dove mia nonna Nicoletta e mia mamma nascondevano le provviste per il povero pasto dei braccianti in un baule della grande Masseria del Basso Pantano …perché ero ghiotto di quelle piccole mortadelle che si vendevano nel Mercato del Giovedì….e non visto più volte ne divoravo qualcuna! durante la mietitura era festa e si presentavano puntualmente 3 sindacalisti della CGIL Braccianti Michele, Piscitelli Michele, Ianieri e Bevilacqua per chiedere a mio Nonno Peppino e a mio Papà un pò di kg di grano duro…che costituiva il loro piccolo salario da Sindacalisti! un po’ di anni dopo 1968 io partii per Roma per la Facoltà di medicina: dovevo fare il medico perchè cosi voleva la famiglia e mio Zio Pino primo assistente del prof Valdoni alla Chirurgia del Policlinico di Roma…e ho fatto 2 anni di medicina dando tutti gli 8 esami…poi Fgci…svolta…e 1970 iscrizione a Filosofia…senza dire niente ai Miei….luglio 71 non potevo più mentire e dopo pranzo seduto sulla scala mentre mamma, papà e mia sorellina che iniziava a fare i compiti o un disegno con il compasso di una volta….ho confessato….Papà in 22 anni non mi aveva mai toccato con un dito….e neppure quella volta…mentre mamma piangeva e mia sorella preoccupata scrutava….mio Papà mi disse: “cosa è che vuoi fare Tu? il Sindacalista?” e mia mamma sempre piangendo disse “ma come Michele Piscitelli, Michele Ianieri e Carlo Bevilacqua?”….alla mia risposta “ma non è più come allora nella mietitura…adesso è un po’ diverso”….mia sorellina con uno scatto mi ficcò la punta del compasso nel braccio e mio Padre mi disse poche ma ferme parole “Senti Ragazzo tu domani mattina ti svegli alle 3 di notte e vieni con me sul trattore a caricare la barbabietola e po’ fai la coda e scarichi allo Zuccherificio di Termoli…..cosi ti passano le tue fisime da sindacalista….” a caricare la bietola ci sono andato…. Filosofia e il Sindacalista l’ho fatto per 38 anni….il rapporto con mio Papà e mia Mamma l’ho recuperato dopo 3 lunghi anni….ma poi è stato di nuovo bellissimo….a mia sorellina voglio bene ma il Compasso non lo dimentico

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