Con l’inizio del nuovo anno, l’annunciato aumento dei pedaggi autostradali si presenta come un ennesimo colpo ai cittadini liguri, già costretti a vivere quotidianamente il caos delle infrastrutture viarie della regione. Per chi percorre le autostrade liguri, affrontare cantieri interminabili, chiusure di tratte e caselli, viaggi a corsia unica e code infinite per cambi di carreggiata è diventata la norma. E ora, come se non bastasse, arriva il rincaro: una decisione che suona come una beffa per chi già paga un prezzo elevatissimo in termini di tempo, disagio e sicurezza.
La situazione delle autostrade liguri è drammatica da anni. La rete infrastrutturale è ostaggio di lavori senza fine, pianificati in modo che sembra non tenere conto delle esigenze reali degli utenti. I disservizi sono all’ordine del giorno, e la promessa di un miglioramento concreto delle condizioni di viaggio rimane lontana dalla realtà. I cittadini e i lavoratori pendolari non chiedono molto: pretendono strade sicure, percorribili e libere da ostacoli continui. Ciò che ottengono invece è un ulteriore aumento delle tariffe, che appare del tutto ingiustificato.
A peggiorare la situazione, è prevista una riduzione del personale ai caselli autostradali, a partire da gennaio. Molte postazioni, che fino a oggi garantivano un minimo di assistenza agli utenti, rimarranno sguarnite anche durante il giorno. Gli automobilisti si troveranno sempre più soli a gestire eventuali problemi, con l’unica alternativa di utilizzare postazioni di supporto remoto, distanti e impersonali. Questa scelta, oltre a rendere ancora più difficile il transito per gli utenti, denota una chiara mancanza di considerazione per il servizio che una rete autostradale dovrebbe garantire.
Gli aumenti dei pedaggi arrivano inoltre in un contesto in cui l’azienda autostradale e i sindacati hanno recentemente siglato un verbale d’accordo, che sembra evidenziare le contraddizioni di queste scelte. Da un lato, si promettono investimenti per migliorare le infrastrutture; dall’altro, si taglia il personale e si aumenta il costo per gli utenti, senza offrire in cambio benefici tangibili. È evidente che il peso di queste decisioni ricade interamente sui cittadini, già stremati da una viabilità precaria.
La Liguria ha bisogno di un cambio di rotta immediato. Non servono rincari, ma una pianificazione seria e responsabile per risolvere i disservizi che affliggono le sue vie di comunicazione. I cittadini hanno diritto a un sistema di trasporti che funzioni, che non li costringa a pagare di più per ottenere sempre meno. La pazienza dei liguri è al limite, e le istituzioni devono rispondere con interventi concreti, non con misure che aggravano ulteriormente una situazione già insostenibile.