L’assessore Francesco Rossello, il nostro eroe dello sport locale, è riuscito, con un’abile mossa di bacchetta magica (alimentata da 2 milioni di euro di PNRR), a trasformare la piscina Zanelli in una futura meraviglia del Nord Italia. «Siamo molto contenti di registrare un ulteriore importantissimo passo avanti, molti in Italia ci invidieranno questo impianto», si pavoneggia soddisfatto, con il piglio di chi ha appena vinto l’oro olimpico per la pianificazione urbana.
Peccato però che, mentre il mega progetto della piscina va avanti, lo stadio Bacigalupo – storico tempio del calcio savonese – resti l’esempio perfetto del concetto di “decadenza sportiva”. Al momento, il glorioso stadio non è nemmeno in grado di ospitare 100 tifosi senza rischiare che crolli una tribuna o che qualcuno si perda nel labirinto di permessi non ottenuti. Ma niente paura, Rossello rassicura: «Il Bacigalupo per tornare ad essere quello di una volta ha ancora bisogno di tempo». Tradotto: “Portate pazienza, cari tifosi del Savona, magari entro la prossima era geologica si potrà tornare a giocarci.”
Intanto, la piscina Zanelli non solo avrà una nuova vasca da 25 metri, ma anche una da 12, una palestra e – udite udite – persino una copertura mobile. Insomma, la piscina non solo proteggerà gli sportivi dalla pioggia, ma potrebbe anche trasformarsi in una navicella spaziale pronta al decollo, per quanto si punta in alto.
E il calcio savonese? Ah, quello è un dettaglio trascurabile. Tanto, che problema c’è se i tifosi del Savona devono fare il tour dei campi di periferia per vedere una partita? Albissola, Quiliano, Celle Ligure: ogni domenica è un’avventura alla scoperta dei borghi liguri. Una sorta di “Savona on the road”, che però farebbe impallidire anche i più appassionati di viaggi improvvisati.
Nel frattempo, il derby del 22 dicembre contro la Letimbro si giocherà ovunque tranne che al Bacigalupo. Perché? Mancano i permessi, ovviamente. Ma non preoccupatevi: ci stiamo organizzando. Si parla di mesi, anni, chissà. Eppure, per Rossello, tutto va bene. «Cosa ne pensa il Savona?», ha chiesto l’assessore con nonchalance, come se la domanda fosse rivolta al vento che sferza le tribune abbandonate.
Insomma, se la piscina Zanelli è l’esempio di una gestione sportiva illuminata, il Bacigalupo rappresenta il lato oscuro di questa luna. Ma forse è proprio questa la strategia dell’assessore: spingere tutti i tifosi del Savona a nuotare nella nuova piscina, trasformandoli in appassionati di pallanuoto. Un’idea visionaria, non c’è che dire. Forse, però, un po’ meno apprezzata da chi ama il calcio.
Savona, città dello sport… con l’acqua alta e il calcio in fuorigioco.