Site icon UOMINI LIBERI

L’acquisizione di Egea da parte di Iren lascia l’amaro in bocca

La recente acquisizione del controllo di Egea Holding da parte di Iren, che ha raggiunto il 52,77% del capitale sociale, rappresenta un’importante svolta per il colosso piemontese. Tuttavia, a Savona emerge una domanda cruciale: come sarebbe oggi la situazione della raccolta rifiuti se Egea non fosse entrata in crisi finanziaria?

Egea, in consorzio con Docks Lanterna e Idealservice soc. coop., si era aggiudicata il bando per la gestione del 49% di ATA, ma le difficoltà economiche avevano costretto il gruppo a ritirarsi dal progetto. Questo ha lasciato le due aziende consorziate a gestire un sistema già complesso: Docks Lanterna con l’80% delle quote della futura società capogruppo, SEA-S, e Idealservice con il restante 20%. Il cambio di assetto sollevò molte perplessità tra i cittadini e nella minoranza politica savonese.
Fabio Orsi, consigliere di Pensierolibero.0, mise in evidenza una questione legale cruciale: la validità del bando, ma nonostante la complessità della situazione, il sindaco di Savona espresse soddisfazione per l’evoluzione del progetto, un atteggiamento che oggi appare fuori luogo.

Alla luce dell’acquisizione di Egea da parte di Iren, è difficile non chiedersi se le cose sarebbero andate diversamente se Egea avesse mantenuto il proprio ruolo nel consorzio savonese. L’assenza di un partner così strutturato ha penalizzato la gestione della raccolta rifiuti in una città capoluogo come Savona, rendendo evidenti le difficoltà operative e gestionali.

Oggi, l’acquisizione di Egea da parte di Iren lascia l’amaro in bocca

Condividi