La tragicomica rappresentanza savonese nella Giunta Bucci

Fa quasi tenerezza, se non fosse tragicomico, osservare la rappresentanza savonese nella giunta Bucci. Da una parte, abbiamo l’illustre assessore in quota Lega Savona, un vero e proprio “highlander” della politica, capace di saltare da una poltrona all’altra come un acrobata da circo. Prima assessore provinciale con Vaccarezza, poi comunale a Savona con Caprioglio, quindi senatore a Roma e ora assessore regionale a Genova. Il tutto senza mai passare per il giudizio diretto dei cittadini: una carriera costruita non con il consenso elettorale (nessuno infatti ha mai scritto il suo cognome sulla scheda elettorale) ma con un’agenda di nomine che farebbe invidia a un ambasciatore.

Dall’altra, spicca il consigliere savonese della sanità, un’altra perla rara. Ex sindaco con un mandato lampo e un curriculum che vanta conti offshore a Panama (perché, si sa, la trasparenza prima di tutto), prima forzista e poi oggi con la tessera Lega genovese, riesce sempre a inserirsi nei luoghi di potere come un esperto giocatore di scacchi.

In un paese normale si discuterebbe di competenza, meriti e trasparenza. Qui, invece, i bottoni li spingono sempre gli stessi, e gli elettori restano a guardare, come spettatori di un teatro dell’assurdo. Ma niente paura: in Liguria, a quanto pare, la coerenza politica è solo un mito, e l’unico requisito per far carriera è un buon navigatore… possibilmente verso Panama.

Un ex-militante Lega, orgoglioso di aver abbandonato il gruppo

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