I semafori in diverse aree della città sembrano avere più problemi che soluzioni. Malfunzionamenti frequenti creano code interminabili, mettendo a dura prova la pazienza degli automobilisti. La gestione del traffico, già complessa, diventa così una vera e propria odissea quotidiana.
Tra le decisioni più controverse c’è la pedonalizzazione di un tratto di Corso Italia, una scelta che, secondo l’amministrazione dovrebbe dovuto migliorare la qualità della vita, ha generato effetti collaterali pesanti. I commercianti lamentano un calo del flusso di clientela, penalizzando un centro cittadino già in difficoltà. I residenti, d’altra parte, segnalano come questa decisione abbia ulteriormente aggravato il traffico nelle vie limitrofe, rendendo la circolazione un incubo.
A peggiorare il quadro c’è un sistema di trasporto pubblico che non soddisfa le esigenze della città. Autobus poco frequenti, tratte mal connesse e ritardi cronici scoraggiano l’uso dei mezzi pubblici, spingendo sempre più cittadini a utilizzare l’auto privata, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di traffico e inquinamento.
L’amministrazione comunale, con in testa il sindaco e l’assessore Becco, ha più volte annunciato interventi per migliorare la situazione. Tra i progetti promessi c’è il Piano della Mobilità Urbana Sostenibile, che dovrebbe ridisegnare le zone di sosta e ottimizzare la circolazione. Tuttavia, questi interventi sembrano rimanere sulla carta, mentre i cittadini continuano a soffrire.
L’annuncio di nuovi parcheggi, ad esempio, è stato accolto con favore inizialmente, ma la loro realizzazione continua a tardare. Questo ritardo alimenta ulteriormente il malcontento, soprattutto tra i commercianti, che vedono sfumare ogni tentativo di rilanciare il centro città.
La sensazione è che il sindaco e l’assessore Becco stiano navigando a vista, senza una visione chiara. Decisioni prese con leggerezza, come la pedonalizzazione di Corso Italia, sembrano più frutto di capricci che di una strategia ponderata. Come uno zar, il sindaco sembra agire di testa sua, ignorando le critiche e le istanze dei cittadini. Guai a lamentarsi delle sue decisioni attraverso i giornali: chi osa farlo rischia di essere ignorato o, peggio, messo a tacere. Il risultato è una città che, invece di progredire verso una mobilità più sostenibile, si trova impantanata in problemi vecchi e nuovi.
È chiaro che la cittadinanza e le attività economiche locali si sentono inascoltate. Serve un cambio di passo, un coinvolgimento reale nelle decisioni che riguardano la viabilità e un piano concreto che affronti le criticità attuali. Solo così Savona potrà uscire da questa impasse e tornare a essere una città vivibile e dinamica.