Dopo tante polemiche si rischiava di perdere i 12milioni del PNRR. Ora la fusione sta arrivando, almeno secondo le dichiarazioni di Maurizio Maricone, presidente di Acque Pubbliche Savonesi (Aps) nell’intervista a LaStampa
Le sconcertanti vicende dell’acqua pubblica con gli innumerevoli errori di Marco Russo l’abbiamo raccontata … QUI
Dopo anni di discussioni, resistenze e inciampi vari, questa volta il finale pare sarà diverso. Aps, infatti, dovrebbe finalmente inglobare il Consorzio Depurazione di Savona, la Sca di Alassio e la Servizi Ambientali di Borghetto, portando pace e armonia in quello che finora è stato un mare decisamente turbolento.
La data fissata è il 30 giugno 2025, ma Maricone promette che il processo è ben avviato (un déjà-vu per chi ha seguito la saga della fusione negli ultimi anni). E se vi sembra di aver già sentito questa storia, non siete soli: il progetto di fusione è stato talmente tanto “ben avviato” che alcuni si chiedono se finirà per diventare una leggenda locale.
C’è la questione della nuova composizione del consiglio di amministrazione. Tre componenti, con rappresentanza territoriale e peso economico delle aziende: suona bene sulla carta, ma vedremo come riusciranno a trovare l’equilibrio tra le tre società che, finora, hanno difeso strenuamente i propri feudi. Maricone promette che questa volta la fusione non sarà solo teorica. Vedremo.
Un’altra preoccupazione, che serpeggia tra i sindaci e i cittadini, è quella delle tariffe: un aumento è nell’aria? Maricone minimizza, dicendo che l’acqua è uno dei servizi meno costosi. Tradotto: “Forse ci sarà un aumento, ma tranquilli, è per migliorare il sistema complessivo.” Insomma, prepariamoci a pagare di più, ma con il sorriso.
Maricone ammette che senza la fusione avrebbero perso i preziosi fondi del Pnrr, cosa che forse avrebbe portato a meno riunioni interminabili e più risultati concreti. Ma ora, grazie al “lavoro di squadra” i progetti sembrano finalmente pronti a partire. Ma visto il passato, i più prudenti aspetteranno di vedere i cantieri prima di stappare lo champagne.
In conclusione, la fusione delle società idriche si preannuncia come il lieto fine di una lunga e travagliata storia. Ma come in ogni buona telenovela, il finale è sempre imprevedibile. Forse entro giugno 2025 vedremo davvero un unico gestore. O forse sarà solo l’inizio di un nuovo capitolo di acqua e fusioni infinite.