Dopo l’infuocato consiglio comunale di giovedì scorso, durante il quale sono scoppiate scintille tra il Sindaco e i consiglieri di minoranza…GUARDA …in merito alla diffida trasmessa da ATA, ci siamo presi la briga di andare a rileggere la deliberazione n. 35 del 27/09/2018 relativa al “PIANO CONCORDATO PER LA CONTINUITA’ AZIENDALE DELLA SOCIETA’ PARTECIPATA ATA S.P.A. ATTO DI INDIRIZZO”.
Con la delibera, il Comune stabilì: “previo accollo, da parte del Comune di Savona, degli oneri di chiusura, post chiusura e post mortem della discarica di Cima Montà, con oneri e metodi da definire e da quantificare con apposita perizia, da affidarsi a professionista incaricato dal Comune stesso e con le necessarie cautele ed approfondimenti, anche in merito alle eventuali responsabilità, in aderenza ai pareri legali acquisiti dagli Studi Vigotti e Mauceri ed alla mozione approvata con deliberazione consiliare n. 15 del 27 giugno 2018″.
In estrema sintesi, è noto a tutti che il Comune di Savona debba pagare ad ATA le spese della discarica, per cui ci è apparso strano, molto strano, che il Sindaco Russo, in Consiglio comunale abbia finto di “cascare dal pero” per la diffida a pagare, nonostante fossero trascorsi oltre due anni dalla precedente richiesta inoltrata all’amministrazione comunale.
Il timore è che il Sindaco, in tutto questo lungo periodo di tempo, o non si sia minimamente preoccupato dalla vicenda, oppure abbia mediaticamente escogitato di spostare il problema il più possibile lontano nel tempo, “gettandola per il momento in caciara” e organizzando il modo per scaricare le responsabilità del mancato pagamento sulle spalle di qualcun altro.
Ci appare ancora più strano che, sia il Vice Sindaco di Padova, sia l’Assessore Pasquali, l’assessore con delega specifica alla “Transizione Ecologica e politiche innovative per il ciclo dei rifiuti”, in allora presenti in aula nel momento in cui venne approvata la predetta deliberazione, non abbiano spiegato al Sindaco la genesi e l’importanza della pratica.
Forse anche loro non hanno ben compreso la delicatezza della vicenda, forse il tutto è avvenuto “a loro insaputa”, oppure, ancora peggio, staranno pensando che ATA sia solo un problema, una scocciatura che distoglie da temi ritenuti ben più importanti per la città: i custodi del bello, le allegre tavolate della partecipazione, le panche da montare e smontare in Via Manzoni, gli alberelli dentro i vasi da allineare in Corso Italia, le chiacchiere sulla cultura e altre varie amenità.