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LA SAVONA DECADENTE E SENZA IDENTITA’

LA SAVONA DECADENTE E SENZA IDENTITA’
di Bruno Spagnoletti
Se Atene piange, Sparta non ride mi verrebbe da scrivere comparando la polemica useless sui giornali locali tra L’on. Bonino, Commissario Cittadino della Lega e l’Avv. Ilaria Caprioglio, Sindaco della Città comparata alla decomposizione del PD che si appresta a “festeggiare” (non si capisce cosa) nella nuova location del Prolungamento a Mare, come ai bei tempi della Festa dell’Unità che ancora era in Edicola…
Lo stato comatoso del PD Savonese e Ligure è stato ben analizzato da Mario Paternostro in un editoriale di grande interesse su Primocanale (e non aggiungo altro per amor di Patria) limitandomi a sottoscriverne il contenuto e i rischi d’implosione e di decadimento senza se e senza ma! Vorrei solo aggiungere il pericolo di una crisi irreversibile del PD e della Leadership di Matteo Renzi, secondo il risultato delle prossime Elezioni Siciliane di Ottobre.

La polemica Lega – Sindaco mi sembra una boutade e un non sense alla luce di queste sintetiche mie considerazioni.

Se si trattava meramente di sostituire la dimissionaria Assessore (proveniente da Genova) al Sociale Cristina Bellingeri con un’altra Donna della Lega destinata a gestire le stesse deleghe, allora non si capisce davvero il lungo, travagliato, doloroso parto settimino per trovare l’opportuna sostituzione. Se fosse cosi ci troveremmo di fronte ad una gestione surreale della vicenda e non sarebbe davvero comprensibile e motivabile all’intelligenza della società civile savonese e al cosiddetto popolo sovrano.

Maria Zunato, Guido Bonino e Ilaria Caprioglio

Se, invece, come sembrava, la sostituzione di una Risorsa Umana era l’occasione per compiere un tagliando e una revisione al Motore della Giunta dopo un anno e mezzo di amministrazione e nuova governance, operando i necessari correttivi al modello e alla individuazione delle deleghe; e forse anche risolvendo la contraddizione di una Città in decadenza demografica, industriale, produttiva e occupazionale che continua a non avere un interfaccia istituzionale e un Referente adeguato sulle problematiche dello sviluppo sostenibile; mentre è silente sull’unica occasione potenziale di sviluppo individuabile nel Porto e negli investimenti sull’Area di Crisi Complessa e sul ruolo di Regia che potrebbe e dovrebbe svolgere da Varazze a Bergeggi sull’area cosiddetta “larga” allora si motiverebbero e spiegherebbero i tempi lunghi e complicati della “verifica politica” ma non si comprendono ulteriori slittamenti e mal di pancia dell’ultima ora.

Comunque la Città vive una fase cosi difficile e complicata che ha bisogno di Tutto meno che “tirare a campare” o attuare la facile pratica del “rinvio” delle decisioni politiche.

Ma non è tanto di quest’aspetto della polemica politica in seno alla maggioranza di Centro Destra che intendo dire la mia (peraltro sarei il meno indicato per ragioni di correttezza intellettuale e opportunità politica) quanto sull’altro elemento che sottende una dialettica più profonda e riguarda la Rappresentanza, l’Autorevolezza e il Peso specifico in termini di “egemonia” della Città Capoluogo sul resto della Provincia e della Regione.

E’ un punto delicato che non nasce oggi né sale all’ordine del giorno dopo la vittoria di Ilaria Caprioglio e delle Forze politiche che l’anno sostenuta nel Ballottaggio contro Cristina Battaglia e il PD; lo scivolamento verso il basso del ruolo di Savona Città data dalla fine degli anni ’90 e dal progressivo esaurirsi delle Personalità Politiche, Imprenditoriali, Sociali, Associazionistiche, Istituzionali, Culturali e Artistiche che hanno guidato il suo rinascimento.

Data fine degli anni ’80 il cosiddetto PRIS (Piano Regolatore Intercomunale Savonese) a valere per i Comuni Costieri da Albisola Superiore a Bergeggi e agli stessi anni gli accordi sul Depuratore Consortile: poi il vuoto nella Programmazione dell’Area Larga e il progressivo decadimento del ruolo di Savona Città e delle Risorse Umane “diffuse” che l’hanno amministrata sia direttamente (Sindaci – Giunte) sia indirettamente (Rappresentanze Sociali e Istituzioni di secondo livello).

Su questo punto ha ragione l’on. Bonino “da tempo Savona svolge un ruolo marginale negli equilibri di potere della Provincia” e, mi permetto di aggiungere nei confronti della Regione Liguria e, ancora di più, del Governo Centrale.

Quasi Tutti gli incarichi ai vertici della Politica, delle Istituzioni della Governance Territoriale, delle Rappresentanze Sociali (compreso il Sindacato), delle Partecipate sono “foreste”!

Se è cosi, e cosi è, forse non bisogna fare il madornale errore di scambiare l’effetto (perdita di peso e di egemonia) con la causa (perdita di identità) e lavorare sodo per risalire la china attorno ad un progetto di rilancio della Città e della Provincia “condiviso”, ma di cui non si vede ancora traccia,

Bruno Spagnoletti

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