La rivoluzione della raccolta rifiuti a Savona con tante perplessità

Oggi sala gremita, esterno del PalaSeas ancora più affollato, e l’aria carica di aspettative… o forse di frustrazione. I savonesi, in attesa con ansia   del grande giorno della “rivoluzione” della raccolta dei rifiuti, si sono ritrovati a fare una sola, grande domanda: “Ma davvero pensano che funzioni?”

E così, con il volto impassibile ma il cuore gonfio di dubbi, si sono seduti in quel tendone al PalaSeas, pronti ad ascoltare le nuove modalità per la differenziata. Villapiana, che ha la densità abitativa più alta di Savona, ha fatto da palcoscenico a un evento che, purtroppo, ha attirato più mugugni che applausi.

Dopo lunghe e dettagliate spiegazioni, è emerso che l’idea di posizionare le “isole ecologiche intelligenti” in tutta la città è… bene, un po’ limitata. A quanto pare, la tecnologia avanzata dei cassonetti da “badge” verrà installata solo nel centro cittadino, e chissà per quale misteriosa ragione. Mercato settimanale? Strade strette?  Non ci sono i soldi per farlo in tutta la città? Nel resto della città, come Villapiana, si ricorre alla classica raccolta porta a porta. La magia dei cassonetti condominiali: dove nessuno sa chi è responsabile.

E così, anche a Villapiana, dove i condomini più grandi si preparano a ricevere cassonetti “speciali”, la confusione regna sovrana. Cassonetti che, attenzione, devono essere sistemati “in spazi privati” – giusto per essere sicuri che nessuno possa dimenticarsene per strada e farli diventare il nuovo obiettivo dei gabbiani in cerca di cibo. E qui arrivano le domande più impegnative: chi si occupa della pulizia? Chi è il fortunato che avrà il compito di sistemare e ritirare i bidoni? Insomma, si potrebbe dire che la comunità si sta preparando a diventare una grande squadra di supereroi della differenziata. O forse no.

Non poteva mancare, ovviamente, il tema “cinghiali”. A Savona, non si fa mai un incontro senza che il dibattito sui cinghiali faccia capolino. Qualche coraggioso consigliere ha proposto: “Perché non mettere delle protezioni anti-cinghiali intorno ai cassonetti?”. Ma il vero interrogativo è: chi si occuperà di questa impresa titanica? Perché, a quanto pare, ogni quartiere avrà le sue regole, ma se non c’è spazio in condominio, allora si può sempre ricorrere alla “soluzione creativa”: un mastello per ognuno, ma occhio a non perderlo.

E mentre i savonesi si interrogano sul futuro della città (e della loro spazzatura), il sindaco Marco Russo  arringa la folla: “Ce la faremo anche noi, come tutti gli altri!” Certo, la solita frase, ma con un tocco di ottimismo che, a questo punto, fa un po’ sorridere. “Occorre collaborazione”, ha aggiunto, facendo capire che, se non saremo noi a risolvere i problemi di gestione dei rifiuti, qualcuno dovrà pur farlo. Ma chi, esattamente?

In definitiva, la rivoluzione della raccolta rifiuti a Savona è partita… ma non senza qualche inciampo. Cassonetti intelligenti solo in centro, cinghiali e gabbiani in agguato, e una buona dose di confusione. Il resto della città, da Villapiana alla Darsena, rimane in attesa di capire se davvero il sistema riuscirà a essere efficiente o se, tra un cassonetto e l’altro, ci ritroveremo con montagne di plastica svolazzante, gabbiani che festeggiano il buffet e una nuova generazione di amministratori di condominio pronti a diventare “esperti della spazzatura”.

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