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“LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA”

Avrete notato anche Voi che, nelle ultime settimane, è come se l’attività politica si fosse bloccata. Nessuno esterna più! Tutti i “chiacchieroni” ed i “presenzialisti” dell’ultima ora sembrano spariti dalla scena mediatica.

Analoga situazione emerge dalla lettura dei quotidiani cartacei ed online, di solito attenti a cogliere ogni sussurro, o sussulto.

In realtà, sotto sotto, è tutto un brulicare di incontri, di ragionamenti e ripensamenti: avanti, indietro, di fronte e di lato come in un balletto sincopato.

La situazione è in continuo divenire, fluida, resa complicata da indicazioni romane che sono ancora tutte da mettere a fuoco e da situazioni locali in cui vicende umane e di salute personali di alcuni si intersecano con i ruoli assunti da nuovi protagonisti entrati in azione in questi ultimi mesi e, probabilmente, non all’altezza dei compiti loro affidati.

Avrete notato che coloro che esternavano di continuo fino a poco tempo fa, sembrerebbero essere spariti dal palcoscenico sul quale si erano auto catapultati: da Savona, a Varazze a Pontinvrea, tutto ora tace.

C’era chi provava ad attirare l’attenzione su di sé, rimediando solo figuracce e tirate d’orecchie dalla propria stessa parte politica, sia a destra, sia a manca, quasi fosse una sorta di gara bipartisan a chi la sparava più grossa.

Altri ancora stanno cercando di imparare il nuovo mestiere, spostandosi come una trottola dalla riviera alla valle Bormida, parlando di tutto e risolvendo niente.

La politica non si improvvisa da un giorno all’altro ed un po’ di sana umiltà, a volte, non guasterebbe, ma del resto si sa, per fare il medico, l’avvocato, o il geologo devi avere studiato.

Per fare l’amministratore basta presentarsi, chiedere il voto alla gente e, una volta eletto, pontificare ed agire in piena libertà!

L’entroterra, alle ultime regionali, non è riuscito ad esprimere propri rappresentanti, ed ora paga il tentativo di “colonizzazione” da parte dei “cicciolli” varazzini e loanesi, in uno scontro fratricida tra Cambiamo e la Lega.

Comunque, i nodi principali da risolvere rimangono sempre gli stessi: le elezioni amministrative a Savona e a Loano.

Il quesito è sempre lo stesso: che si fa? Si trova un accordo tra le fazioni in guerra, oppure si va allo scontro?

Come in una partita a carte, le opzioni sul tavolo sono più di una, anche perché le variabili aumentano di giorno in giorno: prima il covid, poi la crisi economica galoppante, a seguire la nascita di un nuovo governo con l’aggiunta delle crescenti tensioni interne comuni a tutti gli schieramenti, passando per i cambiamenti ai vertici di PD e 5Stelle, senza dimenticare gli autogoal fino ad oggi commessi con le “nomination” dei futuribili candidati savonesi, o gli sgambetti tra loanesi.

Da qui ad Ottobre chissà quali altre novità ci regalerà il destino!

Nel frattempo l’ordine che i “maggiorenti” ripetono di continuo ai rispettivi sottoposti è sempre lo stesso: zitti e mosca, guai a chi canta e svela al nemico le strategie, manco stessero giocando al Risiko!

Da qui fino a Giugno, apparentemente, non succederà nulla, poi, da quel momento in poi, la giostra inizierà a girare come impazzita.

Nel frattempo saranno state definite le candidature a Roma, Torino, Milano, che, a cascata, decideranno le sorti dei candidati nei restanti comuni in cui si andrà a votare.

Occorrerà capire come si saranno assestati a quella data i rapporti di forza tra i partiti delle coalizioni di centro destra, di centro sinistra, 5stelle compresi, dopodiché si partirà.

A quel punto, dai vertici romani e milanesi dei partiti partirà l’ordine ai territori di organizzare le liste, allo scopo di essere vincenti, ma, soprattutto, di strappare agli avversari interni del proprio schieramento il maggior numero di voti possibili, per contare di più il giorno dopo le elezioni.

Allora sì che ne vedremo delle belle, con succose novità e divorzi clamorosi all’interno di alcuni partiti, che porteranno alla nascita di tante liste civiche, determinanti per decidere l’esito finale dei sicuri ballottaggi.

Alcune di esse saranno finte, clonate dagli stessi partiti, altre saranno di vera rottura … nel senso che romperanno le uova nel paniere a coloro che, fino a qualche mese fa, erano sicuri di avere organizzato le cose per benino … illusi!

Chi vivrà vedrà, ma di sicuro assisteremo al preludio di un nuovo scenario politico per il prossimo quinquennio.

Godiamoci questa quiete apparente ancora per qualche mese, in attesa che arrivi la tempesta, per fortuna solo elettorale.

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