LA POLITICA VISTA DA UNA GIOVANE….DELLA PORTA ACCANTO

CON LA NOSTRA RABBIA
LA POLITICA VISTA DA UNA GIOVANE….DELLA PORTA ACCANTO
Savona. “Sono una giovane di 26 anni, mi chiamo Katiuscia Bonati e sono ottica. Al principio, mi sono accostata alla politica per conoscere gente nuova, per curiosità, ma con la convinzione che tanto….quel tanto che ha portato molti di noi, giovani e meno giovani, ad avere quella rassegnazione interiore che…
le cose non cambino, a pensare che tanto siano tutti uguali ed allora perché spendersi? Perché rischiare l’ennesima delusione, quando già i nostri genitori scuotono la testa e, sentendo parlare di politica, cambiano canale schifati? Poi, un gazebo, dietro l’altro, il confronto con i più grandi, il vedere il lavoro che si stava facendo, l’impegno delle altre persone, via via, mi ha fatto ricredere, mi ha fatto capire che è anche del mio futuro che si sta parlando e che quindi anch’io avessi diritto di dire la mia.”

“Poco a poco – continua Katiuscia Bonati – la rassegnazione s’è trasformata in rabbia, rabbia nel vedere la mia città spenta, nel vederne le strade sporche ed insicure, rabbia nel pensare di dover avere timore a tornare a casa da sola alle 10 di sera, rabbia nell’assenza di lavoro, che condanna noi giovani ad andare altrove, non già per una esperienza formativa, ma per avere una prospettiva di vita: ma che vita è dover scegliere tra la propria famiglia ed il lavoro? Quale vita lontano dalle proprie radici, dai propri affetti, dalla Terra che ami? Così ho osservato meglio Massimo Arecco, il nostro consigliere comunale, ed ho visto in lui la mia stessa rabbia, da cittadino, ogni volta che si parlava del bilancio di questa città, degli sprechi, delle potenzialità inespresse. “

“Ebbene a coloro che ridono parlando del nostro libro dei sogni, dico che i sogni danno quello sprone che ha consentito all’Uomo di ottenere le più grandi scoperte: dico che per avere i piedi ben piantati a terra e cambiare le cose, si deve avere l’ambizione di guardare oltre ed oltre, con la forza della rabbia, ci sono i nostri sogni!”

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