La piattaforma Maersk

Non è accettabile andare indietro e riportare le nostre città industriali ai livelli delle città dell’ ‘800.
Perchè a Portovado si può?
La piattaforma Maersk: un’ opera contro l’ Uomo

Si tratta in effetti di una operazione che non esiterei a definire “contro l’ Uomo” il progetto per la costruzione della enorme piattaforma portacontainer a Portovado (Sv), in quanto dimostrazione di un profondo disprezzo di tutto quello che è umanità: un piccolo borgo di poche migliaia di persone, di origini millenarie, i cui abitanti sono nati e vissuti davanti al mare, pur dovendo subire negli anni interventi gravosi che hanno peggiorato già in maniera pesante il paesaggio e la qualità dell’ ambiente, improvvisamente si troveranno inglobati, come corpi estranei, all’ interno di un complesso di cemento, ponti, gru, navi, carbone, containers, camion, gas di scarico cancerogeni, cardiotossici, e pneumotossici.

Qualcosa di osceno, indice della protervia smisurata di coloro che sostengono tutto questo.

Nel caso di Portovado non si tratta di persone che sono andate ad abitare, magari all’ inizio del secolo scorso, vicino ad un porto, che è stato successivamente inglobato dalle case degli operai, degli artigiani e delle maestranze che vi arrivavano per lavorarvi, ma del contrario.

Oggi sappiamo che questo tipo di sviluppo urbanistico era sbagliato, perché abbiamo capito che coloro i quali abitano nei pressi delle fabbriche sono più predisposti a contrarre malattie e a morire precocemente: hanno cioè una minore speranza di vita, oltre che, naturalmente, una peggiore qualità di vita (rumore, polvere di carbone, traffico, aria irrespirabile).

Quindi oggi non sarebbe possibile fare un piano regolatore che preveda la costruzione di edifici di civile abitazione in piena zona industriale.

Il fatto mostruoso è che il contrario a quanto pare si può fare: si costruisce un complesso industriale intorno alle case che esistono già da secoli o decenni.

E’ lecito supporre che burocrati di tal fatta, che hanno architettato questo progetto di stampo stalinista o nazista, se si fossero trovati inseriti in una situazione diversa, avrebbero già provveduto a deportare altrove, o a sterminare nelle camere a gas questi inutili e fastidiosi esseri umani, che   intralciano con la loro presenza l’ inizio dei lavori e dei loro affari.

La lotta dei cittadini di Portovado è un a lotta per l’ Uomo, non solo una lotta contro una piattaforma portacontainer.

Ombra.

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