La paura fa 90
“Il M5S salta sul Carroccio fascio-leghista non solo a Milano”
Questo è il titolo in prima pagina dell’Unità di ieri, che evidenzia il grosso nervosismo da parte del PD.
Quando ero ragazzo negli anni 60 in clima di guerra fredda e quando non esistevano né parabole né tanto meno esisteva Internet, per noi giovani comunisti l’Unità era il Vangelo.
Chi diceva qualcosa di contrario alle palle che ci raccontava tale giornale era additato come fascista.
Non avendo argomenti, per lo sfascio amministrativo creato nei vari Comuni italiani dove il PD affronta ballottaggi “pericolosi”, il PD usa lo stesso linguaggio di quegli anni…
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siamo tutti fascisti! Un giorno scriverò un po’ di storia della mia famiglia, una famiglia di antifascisti nei fatti, che non ha mai voluto ricevere vantaggio alcuno per il contributo reso alla liberazione del Paese, al contrario di molti altri, ben noti in questa città. Vi è una grande differenza tuttavia; negli anni 60 non si aveva la possibilità di verificare che i professionisti dell’antifascismo ci nascondevano la fame e i disastri economici, che i regimi comunisti di allora stavano producendo, oltre naturalmente ai Gulag, alle Foibe e alle varie epurazioni ; oggi per fortuna i mezzi per informarci ci sono, per cui i pasticci degli amministratori del PD delle varie città d’Italia, e in particolare della nostra Savona di questi ultimi 20 anni, si possono verificare facilmente. Io non condivido molto i programmi dei 5stelle, tuttavia vi è una parte delle loro tesi che condivido totalmente ed è quella che concerne la trasparenza e l’onestà, principi morali che peraltro sono differenti da persona e persona e che si acclarano poi alla prova dei fatti. Il fatto che gli elettori dei 5Stelle e gli elettori di Lega e centrodestra possano insieme provocare con il loro voto la caduta di quell’intreccio di interessi, che han caratterizzato molte amministrazioni di sinistra, come è avvenuto anche nella nostra città, terrorizza enormemente il PD. Il cambio di amministrazione scoperchierebbe una pentola piena di “magagne” che è costata ai savonesi, oltre alla deriva economica della città, anche tagli di servizi talvolta essenziali, specialmente per la povera gente, e contemporaneamente un grande debito , che viene lasciato in eredità ai posteri e di cui non si sa neppure quantificare esattamente l’ importo . La possibile e auspicabile convergenza temporanea nel segreto dell’urna di elettori di movimenti diversi, che “pensano” e che non sono “intruppati”, come gran parte degli elettori PD, crea nervosismo e la paura fa novanta! Silvio Rossi LEGA NORD |