Con il progetto della Passeggiata a Mare di Ponente l’amministrazione appare come l’armata Brancaleone impegnata, armata di regolamenti edilizi e bandi pubblici, nella lotta contro l’acerrimo nemico di sempre, la mareggiata .
E così, a furia di varianti, il progetto originale ha subito metamorfosi che neanche Kafka avrebbe potuto immaginare. Prima dovevano essere tre tratti di passeggiata, poi sono diventati due, poi di nuovo tre, ora di nuovo due. Insomma, un po’ come quando ci si prepara per una festa e si cambia abito dieci volte perché “questo non mi convince del tutto”. Solo che qui non si parla di un vestito, ma di una passeggiata costata milioni, con soldi pubblici, ovviamente.
Ora il cantiere proseguirà, con 48 metri meno. Stanno navigando a vista? No, no, è una scelta ponderata, calcolata, tecnica! C’erano persino “molteplici pareri” coinvolti. Immaginate questi pareri che si aggirano per gli uffici comunali come fantasmi, che vanno a sussurrare ai tecnici: “Non si può fare! Fermatevi!”
E mentre tutto questo va avanti, viene da chiedersi: ma perché non lo dicono chiaramente che non si doveva proprio fare? Perché non lasciare il mare e la spiaggia tranquilli a farsi i fatti loro. Ma no, la passeggiata si doveva fare. E se il mare non ci sta? Beh, peggio per lui, anzi peggio per i savonesi!
Intanto, noi aspettiamo, curiosi di sapere quale sarà la prossima trovata: forse si accorgeranno che anche gli altri 48 metri sono a rischio, o magari troveranno una nuova variante che resista persino all’ira di Poseidone.
Savona è la città degli sprechi, dove anche una passeggiata diventa uno spreco di denaro, pubblico naturalmente!