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La ‘ndrangheta in provincia di Savona: un’infiltrazione silenziosa e pervasiva

La provincia di Savona, con la sua posizione strategica tra Genova e il confine francese, è diventata uno dei punti di riferimento per le attività della ‘ndrangheta in Liguria. Le recenti indagini della magistratura hanno portato alla luce un quadro inquietante di infiltrazioni mafiose che, da anni, minano il tessuto economico e istituzionale della provincia savonese. L’organizzazione criminale calabrese ha saputo radicarsi nella zona, operando in maniera discreta ma efficiente, consolidando il proprio potere attraverso il controllo di attività economiche e il riciclaggio di denaro.

La presenza della ‘ndrangheta in Liguria è ormai un fenomeno ben documentato, ma la provincia di Savona rappresenta un caso emblematico di come la criminalità organizzata riesca a infiltrarsi nelle regioni del Nord Italia, utilizzando una strategia basata su legami familiari, corruttele e controllo di settori economici chiave. Negli ultimi anni, diverse operazioni delle forze dell’ordine, hanno smantellato cellule della ‘ndrangheta operanti nella provincia, dimostrando come la provincia Savona fosse diventata un importante snodo per le attività dell’organizzazione.

Le indagini hanno rivelato che la ‘ndrangheta savonese si occupa di numerosi settori, dall’edilizia ai rifiuti, dalle concessioni portuali al commercio, utilizzando imprese legali come paravento per attività illecite. Il territorio savonese, grazie alla sua economia diversificata e alla vicinanza ai porti di Genova e Vado Ligure, rappresenta un’area strategica per il riciclaggio di denaro sporco e il traffico di stupefacenti.

Uno dei settori più colpiti dalla presenza della ‘ndrangheta a Savona è senza dubbio quello dell’edilizia. Le indagini hanno rivelato che molte imprese di costruzione della zona sono in realtà controllate o influenzate da affiliati alla ‘ndrangheta. Attraverso il controllo degli appalti pubblici e privati, l’organizzazione riesce a manipolare le gare d’appalto, inserendosi in grandi progetti infrastrutturali o di sviluppo urbano. Spesso, queste imprese vengono utilizzate per il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite, come il traffico di droga o il racket delle estorsioni.

Il settore edilizio, inoltre, offre un’opportunità per la ‘ndrangheta di consolidare il suo potere sul territorio, stabilendo legami con politici locali, imprenditori e funzionari pubblici. Questi legami sono fondamentali per ottenere concessioni edilizie e appalti, nonché per garantire la protezione dei loro interessi.

Un altro elemento chiave dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nel savonese è il porto. Lo scalo portuale, cruciale per l’economia locale e nazionale, è stato oggetto di indagini per possibili infiltrazioni mafiose legate al controllo delle attività logistiche e dei trasporti. Il porto, con il suo traffico di merci e container, rappresenta una risorsa fondamentale per la ‘ndrangheta, che utilizza gli scali portuali per il traffico internazionale di droga e altre attività illecite.

Le operazioni investigative hanno rivelato che la criminalità organizzata ha cercato di ottenere il controllo di alcune attività legate alla logistica e ai trasporti, in particolare nei servizi di movimentazione container e nelle concessioni per le attività portuali. Questo permette alla ‘ndrangheta non solo di riciclare denaro, ma anche di facilitare i propri traffici illeciti su scala internazionale.

Uno degli aspetti più preoccupanti dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nel savonese è la sua capacità di penetrare nelle istituzioni locali. Le indagini hanno svelato un sistema di collusione tra imprenditori legati alla criminalità organizzata e funzionari pubblici corrotti, che facilitano l’ottenimento di appalti e concessioni. Questo fenomeno mina la fiducia della popolazione nelle istituzioni e crea un clima di omertà e paura, rendendo difficile la denuncia e il contrasto al potere mafioso.

La presenza della ‘ndrangheta a Savona non ha solo un impatto economico, ma anche sociale e culturale. Il controllo mafioso di settori economici e delle istituzioni locali ha un effetto devastante sulla comunità, generando un clima di paura e intimidazione. Molti imprenditori e cittadini si trovano costretti a convivere con un sistema criminale che impone estorsioni e intimidazioni per mantenere il proprio potere.

Questo clima di omertà e sottomissione crea una situazione in cui è difficile per la società civile reagire e opporsi all’infiltrazione mafiosa. Tuttavia, esistono esempi di resistenza, come associazioni antimafia locali e movimenti civili che cercano di sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere la legalità.

Le forze dell’ordine e la magistratura hanno ottenuto importanti successi nella lotta alla ‘ndrangheta a Savona, con numerosi arresti e sequestri di beni. Operazioni come “Albachiara” hanno dimostrato come la rete della ‘ndrangheta fosse ben radicata nel territorio, ma anche vulnerabile all’azione repressiva dello Stato.

Nonostante i risultati raggiunti, la lotta contro la ‘ndrangheta rimane una sfida complessa e di lungo termine. La capacità dell’organizzazione di riorganizzarsi e di infiltrarsi in nuovi settori richiede una vigilanza costante, non solo da parte delle forze dell’ordine, ma anche della società civile.

Savona, come molte altre province del Nord Italia, ha dovuto affrontare la dura realtà dell’infiltrazione mafiosa. La presenza della ‘ndrangheta nel tessuto economico e sociale della città rappresenta una minaccia che non può essere sottovalutata. La lotta alla criminalità organizzata richiede uno sforzo congiunto di istituzioni, forze dell’ordine e cittadini, con l’obiettivo di liberare il territorio savonese dal controllo mafioso e di costruire una società basata su legalità e trasparenza. Solo così Savona potrà riscoprire la sua identità e il suo potenziale, senza essere ostaggio del potere criminale.

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