La “guerra” dei gruppi savonesi su Facebook continua e adesso arriva anche in Procura Dopo le teatralità lette per polemiche sui cani in centro presenti sui vari gruppi, tra cui quello di Luigi Bertogli noto bannatore, che è arrivato ad insultare e bannare (dopo aver cancellato i commenti a suo favore) anche consiglieri comunali, ora sorgono problemi anche sul più numeroso gruppo “Savona Scomparsa”. Secondo il parere di alcuni frequentatori di FB negli ultimi giorni la mania di potere e grandezza di qualche amministratore del gruppo “Savona scomparsa” è arrivata a rasentare la completa dittatura. Il misfatto starebbe proprio in una effettiva antipatia che sarebbe nutrita |
tra la figlia di Giuseppe Beppe Ratto, Paola, co-amministratrice assieme al padre del suddetto gruppo ed un amministratore di un gruppo (Leze Legino). La figlia dello scrittore purtroppo ha la bannata facile, con chi, anche abbastanza educatamente, dissente dalle sue idee (direi molto singolare per una che si professa antifascista). Il caso specifico è accaduto proprio nella sera di domenica 15 aprile 2018, per un commento di Paolo Bongiovanni (che assieme ad Artico di Arci, Arianna Codato, Fiorito noto ex atleta, e Montalbetti, dottoressa dei servizi sociali, amministra il gruppo dei Leginesi con 1000 persone). Dice il Bongiovanni che lui nel commento faceva solo notare dopo la terza volta che si pubblicava una foto della scritta sul muro (del periodo Fascista) lungo Lungomare Matteotti davanti alle funivie di Savona, tornata alla vista dopo il maltempo e alcuni lavori di pulizia dei muri, che forse gli amministratori dovrebbero controllare i post, prima di approvarli, come del resto accade proprio su Leze-Legino. Non sia mai! Ecco scatenata la ridda dei commenti contro il Bongiovanni che viene accerchiato da un nugulo di energumeni che aggredendolo e deridendolo cercano di additarlo come se fosse lui ad aver aggredito. Per ultima, la co-amministratrice del gruppo “Savona Scomparsa”, che naturalmente va contro il rivale di gruppo, dopo poco lo blocca senza alcun diritto di replica, solo perché lui ha cercato di far valere i suoi diritti. Questo è ciò che avviene oggi sui gruppi, e si può leggere sempre, attacchi verbali, insofferenza, sfoghi personali e tanto astio. Interpellato, Paolo Bongiovanni ci tiene a far sapere che ha conservato gli screen shot e procederà a regolare denuncia per l’accaduto.
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