Questa è la sigla di chiusura di un fortunato sceneggiato degli anni 70 proposto in televisione e portato al successo da una giovane Loretta Goggi. L’ambientazione è medioevale, in particolare, si riferisce alla guerra dinastica nel XV secolo che è passata ai posteri come La guerra delle due rose. Nell’Inghilterra della seconda metà del ’400.
All’epoca si cacciava e si adoperava come arma di difesa, offesa l’arco e le frecce.
La nostra imprevedibile amministrazione regionale ha pensato bene (l’emendamento presentato dalla Lega approvato la notte tra il 25 e 26 luglio scorsi dal Consiglio regionale della Liguria che consente la caccia alla selvaggina, anche cervo e muflone, ma soprattutto cinghiale, con arco e frecce), di riportare la regione Liguria indietro nel tempo,ba noi impenitenti indipendentisti piace molto l’accostamento temporale in quanto ci riporta alla Serenissima Repubblica di Genova) è stata una repubblica marinara, esistente dal 1099 al 1797, che aveva come capitale la città di Genova.
Capiteli, in questi anni i nostri valorosi, amministratori regionali hanno risolto tutti i problemi che affliggevano la regione viabilità sanità lavoro (chiedo venia per il sarcasmo) per cui avendo molto tempo libero a loro disposizione, hanno pensato bene di farci ridere dietro da tutti (si fa per dire in quanto uccidere gli animali con arco e frecce è una crudeltà esecrabile).
Diciamolo serenamente, ma con estrema sincerità, un po’ è colpa nostra, in quanto rieleggendo questa gente gli abbiamo concesso altri cinque anni di bugie, del nulla assoluto,e provvedimenti bislacchi….Appunto!
Serve e non solo per questo provvedimento allucinante, che persino membri autorevoli di Forza Italia (Brambilla), hanno giustamente criticato, ma per tutto quello non fatto fin ad ora organizzare una pacifica manifestazione sotto le finestre del Doge, pardon del Presidente della Regione per comunicargli che fra un anno circa dovrà sgomberare l’ufficio.
Grande Liguria.